“Chi è costui, ovvero costei? Uomo o donna, angelo o demonio, paradosso o verità? Quale enigma è quest’uomo! Quale fenomeno è questa donna! Quale attraente obbietto delle nostre simpatie e dei nostri terrori gli è mai quest’essere dalle mille passioni diverse, questa donna o meglio quest’uomo e questa donna?”. Così scriveva di George Sand, Giulio Janin (1804-1874) giornalista e romanziere, critico drammatico per quarant’anni al “Journal des Débats”.
George Sand è lo pseudonimo di Andine Aurore Lucile Dupin, più tardi baronessa Dudevant.
Femminista ante litteram, fu una scrittrice versatile: fu infatti autrice di romanzi, novelle, racconti, opere teatrali, un'autobiografia, critiche letterarie e testi politici. I suoi interessi non si limitavano alla scrittura: fu anche pittrice e donna attiva nelle questioni politiche (benché in secondo piano, partecipò al governo provvisorio del 1848).
Nacque il primo luglio 1804 a Parigi, ossia il 6 messidoro dell’anno XII della Repubblica, e morì, dopo una vita avventurosa e anticonformista, l’otto giugno 1876 nel suo castello di Nohant. La nonna, Marie-Aurore de Saxe (1748-1821), sposò in seconde nozze il sessantunenne Luois-Claude Dupin, ricchissimo ricevitore generale delle finanze di Metz e di Alsazia. Nel 1793 Marie-Aurore, comprò la tenuta di Nohant, comprendente un castello, un bosco e una grande estensione di terra. Il padre di George Sand, Maurice Dupin (1778-1808), seguì la carriera militare, come semplice soldato durante il Direttorio e come ufficiale durante la campagna d’Italia di Napoleone. A Milano incontrò Antoinette Delaborde che aveva già avuto una figlia naturale, come lui del resto l’aveva avuta da una serva di Nohant. I due si sposarono il 5 giugno 1804, un mese prima che nascesse Aurore, ma quattro anni dopo, Maurice Dupin moriva per una banale caduta da cavallo. Geroge Sand fu trasferita a Nohant, nella grande proprietà della nonna, che si prese cura della sua educazione. A quattordici anni, la nonna la mise a pensione nel convento parigino delle Agostiniane inglesi. Qui George, progettò di farsi suora, ma la nonna venuta a conoscenza di quella che sembrava una crisi mistica, la riportò a Nohant: “Questa notizia mi cadde addosso come un colpo di fulmine, nel mezzo della più perfetta felicità che io avessi gustata nella mia vita. Il convento era divenuto il mio paradiso in terra”. A Nohant, cominciò a trascorrere lunghe ore in sella alla sua cavalla Colette, a vestirsi da uomo, fumare e a dare del tu anche a personaggi importanti e “rispettabili”. Non si trattava, in ogni caso, di travestitismo sessuale o di una aperta dichiarazione di lesbismo, ma un modo di manifestare la sua indipendenza e il rifiuto del conformismo anche a costo di provocare scandalo. Quando la nonna, il 26 dicembre 1821 morì, la lasciò erede del castello di Nohant.
Nel 1822, mentre trascorreva una vacanza presso amici, conobbe il giovane barone Casimir Dudevant che sposò dopo qualche mese e dal quale ebbe subito un figlio, Maurice. Il barone era una persona semplice con interessi molto diversi da quelli della moglie: amava la caccia, disprezzava i libri ed era annoiato dalla musica. George diceva di adorare il marito, ma si divertiva solo tra gli amici. Uno di questi, un giovane magistrato di Bordeaux, Aurélien de Sèze, fu il suo primo amante. I coniugi cominciarono a vivere in stanze separate e a ignorarsi a vicenda. Il barone passò a rapidi e non impegnativi amori con le serve del castello, mentre George metteva al mondo Solange, quasi certamente figlia di un altro “amico”. La situazione non poteva durare a lungo anche perché la Sand desiderava dedicarsi alla sua passione, la letteratura. Si accordò con il marito, lasciandogli la gestione e l’usufrutto di Nohant in cambio di una rendita di 3.000 franchi. Nel 1831 si stabilì a Parigi andando a vivere con Jules Sandeau, un giornalista ventenne. Iniziò la collaborazione con “Le Figaro” e scrisse due romanzi con Jules Sandeau che uscirono con la firma di J.Sand, Le Commissionnaire e la Rose et Blanche.Nel maggio 1832 pubblicò, da sola, Indiana utilizzando lo pseudonimo “G.Sand”. Indiana è la moglie diciannovenne del colonnello Delmare, un burbero, cinico soldato in pensione che ha una bella casa in campagna ed è abbastanza vecchio da essere suo nonno. Il matrimonio, ovviamente, è combinato. Il narratore, in terza persona, si premura di farci conoscere il pensiero e i sentimenti dei personaggi. Il romanzo, abbastanza lento e noioso, si ravviva solo nell’ultima parte. Del resto, l’intento della Sand era quello di parlare della situazione paralizzante delle donne nella società francese, dei matrimoni combinati, del colonialismo, dell’inizio del degrado della Vecchia Europa e dell’ascesa degli uomini d’affari nella Francia del 1830 . Il momento centrale del romanzo è proprio quando Indiana scrive una lettera esprimendo le sue denunce contro le ingiustizie del matrimonio. Il perché utilizzò lo pseudonimo lo scrive nelle sue Memorie: “ Presi subito, senza tante ricerche, il nome di George… Che cos’è un nome nel nostro mondo rivoluzionato e rivoluzionario? Un numero per coloro che non fanno niente, un’insegna o una divisa per coloro che lavorano o combattono. Io me lo sono fatto da sola, con la mia fatica”. Il successo fu notevole e a Parigi si cominciò a parlare con interesse e curiosità di questo nuovo “scrittore”.Se Indiana fu il romanzo che fece conoscere George Sand, Lélia, uscito nel 1833, fu il romanzo dello scandalo che Giulio Janin nel “Journal des Débats” definì “abominevole”.
E’ la vicenda di una donna che si dichiara apertamente inappagata dai suoi amanti. Narra la storia di una donna di grande intelletto che non è in grado di provare la passione fisica ( si riferisce a se stessa come “impotente”). Lelia ama l’arte, la poesia, la Natura ma non è in grado di amare il giovane poeta Stenio. Gran parte del romanzo consiste nel rapporto epistolare tra Lelia e Stenio che ci fa vedere la donna attraverso la lente dello sguardo maschile: angelo/demonio, madre/puttana. Alle critiche che le piovvero addosso, replicò nella prefazione alla seconda edizione del romanzo: “ E’ la causa della metà del genere umano, anzi dell’intero genere umano, poiché l’infelicità della donna è anche quella dell’uomo, poiché quella dello schiavo è anche l’infelicità del padrone, come ho cercato di dimostrare in Lelia … ho scritto Lelia mossa dall’ingiustizia e dalla barbarie delle leggi che continuano a dominare l’esistenza della donna nel matrimonio, nella famiglia e nella società. Io non rivendico di aver scritto un trattato giuridico, ma di lottare contro i pregiudizi…”.
Dopo una breve e infelice storia con Prosper Mérimée, ebbe una relazione appassionata e tempestosa con Alfred de Musset,(1810-1857) che le scrisse di essersi innamorato di lei dopo la lettura di Lelia.
Cito una lettera erotica che Sand scrisse a Musset nel 1835 , e che ho trovato in un sito molto bello
Je suis très émue de vous dire que j'ai
bien compris l'autre soir que vous aviez
toujours une envie folle de me faire
danser. Je garde le souvenir de votre
baiser et je voudrais bien que ce soit
là une preuve que je puisse être aimée
par vous. Je suis prête à vous montrer mon
affection toute désintéressée sans cal-
cul, et si vous voulez me voir aussi
vous dévoiler sans artifice mon âme
toute nue, venez me faire une visite.
Nous causerons en amis, franchement.
Je vous prouverai que je suis la femme
sincère, capable de vous offrir l'affection
la plus profonde comme la plus étroite
amitié, en un mot la meilleure preuve
que vous puissiez rêver, puisque votre
âme est libre. Pensez que la solitude où j'ha-
bite est bien longue, bien dure et souvent
difficile. Ainsi, en y songeant j'ai l'âme
grosse. Accourez donc vite et venez me la
faire oublier par l'amour où je veux me
mettre.
George Sand à Alfred de Musset (1835)
traduzione di Jacqueline Spaccini ( http://laboratoriocriticaletteratur.blogspot.com)
Sono emozionatissima nel dirvi che ho
capito benissimo l'altra sera che avevate
sempre una voglia matta di fare un po'
di ballo. Conservo il ricordo
d'amore e vorrei proprio che sia
questa una prova che posso essere da voi amata
con tutta la forza. Sono pronta a mostrarvi il mio
affetto disinteressatissimo, senza calcolo ma-
culo e se volete anche vedermi
svelarvi senza artifizio alcuno la mia anima
completamente nuda, venite a farmi visita.
Chiacchiereremo con franchezza, da buoni amici.
Vi proverò che sono la donna
sincera capace di offrirvi l'affezione
più profonda com'anche la più stretta
amicizia, insomma, la prova migliore
che possiate sognare poiché la vostra
anima è libera. Pensate che la solitudine che mi am-
mazza è lunga, durissima e spesso
difficile. Così, riflettendoci sopra, ho l'anima
gonfia. Accorrete presto e venitemela a
far dimenticare con quell'amore in cui mi voglio
infilare tutta.
Qualcuno penserà " Che noia, com'è stucchevole" .
Già.
Il fatto è che non è per nulla quel che sembra.
Il fatto è che non è per nulla quel che sembra.
Leggete saltando le righe pari come consiglia Jacqueline....
Partirono per l’Italia,il 12 Dicembre del 1833 insieme a Stendhal;ma si fermarono prima perchè Sand si ammalò, prima a Genova e poi andarono a Porto Venere come si può leggere nella lettera scritta alla figlia Solange dall' Hôtel Croix de Malte :
"Mia cara piccola, ti scrivo appollaiata su una montagna in fondo al golfo di Spezia. È un posto tranquillo e delizioso, un clima mite e un terreno perfetto per le passeggiate...
La vita costa assai poco, salvo il vino, che da qualche anno, in quasi tutta l’Italia, è guasto. Perciò io penso che tutti avevano ragione a dirmi che è qui che bisognava fermarsi per trovare riposo, niente freddo, pulizia e passeggiate. Aggiungo che gli abitanti sembrano simpatici, vi rivolgono un saluto amichevole e non servile, passando, e non vi domandano l’elemosina, cosa di cui ci si meraviglia molto uscendo dalle altre province dell’Italia... Dunque, se ritorno a fare una villeggiatura l’anno prossimo, è probabilmente qui che mi stabilirò... Bisognerebbe poter restare ancora due o tre mesi a non fare nient’altro che correre e dormire."Proseguirono per Venezia , George sempre ammalata , mentre veniva curata dal giovane medico Pietro Pagello, de Musset si svagava con sartine e prostitute. Toccò anche a de Musset contrarre il tifo, malattia grave per l’epoca, e mentre il giovane medico lo curava, divenne amante della Sand. Capita la situazione, de Musset, tornò in Francia e George si dedicò a nuovi romanzi, Leoni Leoni, André, Le secrétaire intime, Jacques, Lettres d’un voyageur. Al dott. Pagello, che divenne un posato padre di famiglia, rimase la lusinghiera fama di essere stato uno degli amanti della scrittrice. Del rapporto con de Musset rimane il romanzo Elle et lui. Nel 1836 si legherà con l’avvocato Michel de Bourges che l’assisteva nel divorzio dal barone Dudevant. Ma l’avvocato era sposato e non intendeva abbandonare la sua famiglia. Geroge Sand si consolò con diversi, brevi amori finché conobbe il famoso musicista Frédéric Chopin ( 1810-1849) già malato di tubercolosi e reduce dalla rottura del fidanzamento con la ricca ereditiera Maria Wodzinska.
La Sand confessa di aver avuto per il musicista “una sorta di adorazione materna”. Con lui vivrà una decina d'anni (1838 - 1847) di convivenza burrascosa e intensa (lui era un ragazzo di ventisei anni, ma viveva da vecchio, era sempre vissuto da vecchio, lei aveva superato i trentadue, ma era piena di energia e vitalità e focosa come una “pasionaria”), ma tutto sommato quel “menage” complesso e tormentato, da cui scaturì un epistolario infinito, fu provvidenziale per la salute creativa musicale di Chopin. Il loro fu un vero romanzo, un drammone d’epoca tra odori di melograni aloe aranci e limoni e le piogge interminabili di Majorca; tra le rocce, il mare, la certosa abbandonata, il vecchio cimitero teutonico e i primi sbocchi di sangue che tormentarono il povero Federico; tra le aquile che volavano sulle loro teste e i cataplasmi, tra il cielo turchese il mare di lapislazzuli e le strazianti ballate… Il vero amore che ti prende anima e corpo, che ti brucia dentro e sulla pelle, durò poco, sei mesi, non di più. Poi rimasero insieme soprattutto come amici, avevano camere separate, facevano vita “casta”, ma le loro liti divennero proverbiali e se le passavano di albergo in albergo. Era soprattutto lei “che portava i pantaloni” e vessava il musicista in mille modi… Ma in fondo rimase sempre dell’affetto sincero fra di loro e l’atteggiamento di Amandine –Lucie Aurore, questo il nome completo, era più che altro di maniera, faceva parte del ruolo del suo personaggio. La cosa continuò fino a quel giorno in cui Chopin aveva interrotto il concerto provocando scandalo fra i convenuti ed Heine era caduto al laccio. A Maiorca, si può ancor oggi visitare la certosa di Valldemossa dove trascorse l'inverno 1838-39 con Frédéric Chopin e i suoi figli.
La vita costa assai poco, salvo il vino, che da qualche anno, in quasi tutta l’Italia, è guasto. Perciò io penso che tutti avevano ragione a dirmi che è qui che bisognava fermarsi per trovare riposo, niente freddo, pulizia e passeggiate. Aggiungo che gli abitanti sembrano simpatici, vi rivolgono un saluto amichevole e non servile, passando, e non vi domandano l’elemosina, cosa di cui ci si meraviglia molto uscendo dalle altre province dell’Italia... Dunque, se ritorno a fare una villeggiatura l’anno prossimo, è probabilmente qui che mi stabilirò... Bisognerebbe poter restare ancora due o tre mesi a non fare nient’altro che correre e dormire."Proseguirono per Venezia , George sempre ammalata , mentre veniva curata dal giovane medico Pietro Pagello, de Musset si svagava con sartine e prostitute. Toccò anche a de Musset contrarre il tifo, malattia grave per l’epoca, e mentre il giovane medico lo curava, divenne amante della Sand. Capita la situazione, de Musset, tornò in Francia e George si dedicò a nuovi romanzi, Leoni Leoni, André, Le secrétaire intime, Jacques, Lettres d’un voyageur. Al dott. Pagello, che divenne un posato padre di famiglia, rimase la lusinghiera fama di essere stato uno degli amanti della scrittrice. Del rapporto con de Musset rimane il romanzo Elle et lui. Nel 1836 si legherà con l’avvocato Michel de Bourges che l’assisteva nel divorzio dal barone Dudevant. Ma l’avvocato era sposato e non intendeva abbandonare la sua famiglia. Geroge Sand si consolò con diversi, brevi amori finché conobbe il famoso musicista Frédéric Chopin ( 1810-1849) già malato di tubercolosi e reduce dalla rottura del fidanzamento con la ricca ereditiera Maria Wodzinska.
La Sand confessa di aver avuto per il musicista “una sorta di adorazione materna”. Con lui vivrà una decina d'anni (1838 - 1847) di convivenza burrascosa e intensa (lui era un ragazzo di ventisei anni, ma viveva da vecchio, era sempre vissuto da vecchio, lei aveva superato i trentadue, ma era piena di energia e vitalità e focosa come una “pasionaria”), ma tutto sommato quel “menage” complesso e tormentato, da cui scaturì un epistolario infinito, fu provvidenziale per la salute creativa musicale di Chopin. Il loro fu un vero romanzo, un drammone d’epoca tra odori di melograni aloe aranci e limoni e le piogge interminabili di Majorca; tra le rocce, il mare, la certosa abbandonata, il vecchio cimitero teutonico e i primi sbocchi di sangue che tormentarono il povero Federico; tra le aquile che volavano sulle loro teste e i cataplasmi, tra il cielo turchese il mare di lapislazzuli e le strazianti ballate… Il vero amore che ti prende anima e corpo, che ti brucia dentro e sulla pelle, durò poco, sei mesi, non di più. Poi rimasero insieme soprattutto come amici, avevano camere separate, facevano vita “casta”, ma le loro liti divennero proverbiali e se le passavano di albergo in albergo. Era soprattutto lei “che portava i pantaloni” e vessava il musicista in mille modi… Ma in fondo rimase sempre dell’affetto sincero fra di loro e l’atteggiamento di Amandine –Lucie Aurore, questo il nome completo, era più che altro di maniera, faceva parte del ruolo del suo personaggio. La cosa continuò fino a quel giorno in cui Chopin aveva interrotto il concerto provocando scandalo fra i convenuti ed Heine era caduto al laccio. A Maiorca, si può ancor oggi visitare la certosa di Valldemossa dove trascorse l'inverno 1838-39 con Frédéric Chopin e i suoi figli.
Chopin, non si trovava a suo agio con gli amici frequentati dalla Sand, quasi tutti repubblicani e socialisti. La salute delicata, la malcelata attrazione di Chopin per la giovane e bella figlia di George, Solange e i difficili rapporti con l’altro figlio Maurice, contribuirono a porre fine alla relazione. La Sand rivide per l’ultima volta il musicista nel marzo del 1848: “Strinsi la sua mano tremante, ghiacciata. Volevo parlargli, lui scappò via”. Le lettere che i due amanti si scambiarono, furono distrutte da George Sand. Le sue idee politiche furono influenzate soprattutto da Pierre Leroux che la orientò decisamente verso il socialismo umanitario. Assieme al figlio Maurice, all’epoca sindaco di Nohant, appoggiò la Rivoluzione parigina del febbraio 1848. Ma quando fu avanzata la sua candidatura all’Assemblea nazionale costituente, la Sand rifiutò: “Le signorine socialiste hanno torto se si mettono in prima persona nel movimento. Non si contesta loro il diritto di leggere, di pensare, di riflettere e di scrivere, ma qualunque sarà il futuro, i nostri usi e costumi non consentono che le donne tengano discorsi davanti agli uomini e lascino i bambini per accapigliarsi nei club”. La sua valutazione era, evidentemente, rivolta alle donne sposate in quanto, proprio con il matrimonio le donne venivano a cadere sotto la dipendenza del marito e pertanto “è assolutamente impossibile che presentino garanzie d’indipendenza politica”.Per realizzarla bisognerebbe “ridare alla donna i diritti civili che solo il matrimonio le sottrae, che il celibato solo le conserva”. Le elezioni segnarono il successo delle forze moderate e lei commentò: “ Credo che si chiedesse al popolo più di quanto esso potesse dare. C’è tanto pericolo nel voler far marciare una nazione troppo rapidamente sulla via del progresso, quanto ce n’è nel volerlo far arretrare. Il popolo è più saggio dei suoi governanti”. In realtà le sue idee erano mutate e, senza avvedersene, adeguò al conformismo che fu una caratteristica del Secondo Impero. L’unica presa di posizione fu l’attacco portato dalla Sand al potere pontificio che, secondo lei, attentava alle libertà individuali . Su questa linea pubblicò i romanzi Daniella nel 1857, Mademoiselle La Quintinie nel 1863, Le Marquis de Villemer. La chiesa reagì mettendo all’indice tutte le sue opere.
Nel 1864, dopo quattordici anni di convivenza a Nohant, il figlio Maurice le chiese di lasciare la villa per far posto a sua moglie Lina Calamatta. Allora George Sand si stabilì nella casa di Palaiseau, di proprietà del suo ultimo compagno Manceau. L’anno successivo, anche Manceau morì di tubercolosi. Nel 1870 si schierò contro la guerra con la Prussia: “ Capisco lo sciovinismo, quando si tratti di liberare un popolo, come la Polonia o l’Italia, ma tra Francia e Prussia, in questo momento c’è solo una questione di amor proprio, cioè chi abbia i fucili migliori”.
Alla soglia dei settant’anni scriveva ancora sulla rivista protestante “Le Temps”.
Dedicò ai nipoti
i “Racconti di una nonna”(www.pinu.it/fiori_raccontano.htm),
ma il suo tempo stava scadendo.
“ Mi domando dove sto andando e se non bisogna aspettarsi una rapida partenza una di queste mattine”. Morì l’otto giugno 1876, dopo lunga agonia, in seguito ad occlusione intestinale.Per volontà di sua figlia Solange ebbe funerali religiosi che le furono concessi con qualche perplessità dall’arcivescovo di Bourges e sepolta nel piccolo cimitero di Nohant.( da www.siamodonne.it)
Alla soglia dei settant’anni scriveva ancora sulla rivista protestante “Le Temps”.
Dedicò ai nipoti
i “Racconti di una nonna”(www.pinu.it/fiori_raccontano.htm),
ma il suo tempo stava scadendo.
“ Mi domando dove sto andando e se non bisogna aspettarsi una rapida partenza una di queste mattine”. Morì l’otto giugno 1876, dopo lunga agonia, in seguito ad occlusione intestinale.Per volontà di sua figlia Solange ebbe funerali religiosi che le furono concessi con qualche perplessità dall’arcivescovo di Bourges e sepolta nel piccolo cimitero di Nohant.( da www.siamodonne.it)
Puoi visitare i suoi luoghi nel sitowww.georgesand.culture.fr/
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