domenica 2 ottobre 2011

C' ERA UNA VOLTA......IL GIALLO......2a parte


Il romanzo giallo - che va opportunamente distinto in quanto “opera di fantasia” dalle cronache di tipo giudiziario-criminale che rispondevano, alla fine dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento, allo stesso tipo di attrazione morbosa dei lettori verso quanto sa di brivido e di criminale - appare in Italia fino dai primissimi anni del nostro secolo, con un certo ritardo quindi rispetto a ciò che era accaduto in altri paesi europei, valga per tutti l’esempio di quelli anglofoni. Ricordiamo che la data tradizionalmente indicata come inizio per il tipo di letteratura di cui ci stiamo occupando è il 1841, anno in cui sul Graham’s Magazine di Filadelfia comparve il celebre racconto di Edgar Allan Poe: “I delitti della Via Morgue”.    Dal 1840 al 1880 al genere  dedicano le loro opere Wilkie Collins in Inghilterra, ed Emile Gaboriau in Francia, mentre in Italia bisogna aspettare il 1863 per avere una prima edizione delle “Storie incredibili” di Poe (G. Daelli e C. Editori, Milano, e siamo intorno al 1870 quando i romanzi di Gaboriau vengono presentati per la prima volta a puntate al nostro pubblico. Inoltre, risale soltanto al 1895 la prima apparizione italiana di “Le avventure di Sherlock Holmes” (Ed. Verri, Milano). Il giallo in questo periodo è destinato piuttosto a comparire come romanzo di appendice a puntate in testate di grande diffusione, come per esempio “La Domenica del Corriere” (la cui pubblicazione datava dal 1899).
Le origini del poliziesco in Italia vengono fatte risalire al romanzo del 1852 Il mio cadavere del napoletano Francesco Mastriani (1819-1891). L'opera di Mastriani è uno dei primi romanzi gialli della storia: compare la figura di un medico investigatore (il personaggio del dottor Weiss), sono presenti aspetti  psicologici, descrizioni di medicina legale ed anche elementi di natura horror. Contemporaneo all'esordio di Sherlock Holmes è il romanzo Il cappello del prete (1887) del milanese Emilio De Marchi (1851-1901), una storia delittuosa ambientata a Napoli e caratterizzata anche dal punto di vista psicologico. Rimasto in ombra nei successivi decenni, il giallo italiano ritrova nuova linfa grazie ai romanzi di Augusto De Angelis (1888-1944), creatore del commissario De Vincenzi della Squadra Mobile (Il banchiere assassinato, 1935).  Un fenomeno a parte, ma in qualche misura analogo, è costituito dalla fortuna che incontra la pubblicazione di dispense popolari illustrate, che presentavano ad esempio le avventure di personaggi quali Nick Carter, Petrosino, Nat Pinkerton, Lord Lister (Raffles), etc.
 Negli anni 1943-44 la pubblicazione di  questi romanzi  fu veramente ridotta al lumicino, anche senza mai ridursi veramente a zero, a conferma della vitalità e della richiesta di prodotti del genere. E ciò, nonostante l’opposizione nei confronti di questo tipo di letteratura da parte del governo fascista, divenuto nel frattempo governo della Repubblica Sociale Italiana, si fosse spinta fino al punto di decretare addirittura il sequestro di tutti i libri gialli in quanto tali (1943).
La completa “resurrezione” si ebbe tra la fine della guerra e i primi anni della “ricostruzione”, tenendo presente che da allora a oggi  si sono pubblicate oltre a innumerevoli romanzi , oltre 500 le collane.
Il poliziesco è il genere, non solo letterario, che con il giallo più si è identificato nel corso degli anni, infatti negli altri sottogeneri o derivati del giallo (ad esempio il thriller o la spy story), il racconto delle indagini svolte non ha la stessa importanza fondamentale che ha nel poliziesco, dove invece quasi tutto è imperniato su questo elemento.
Gli elementi principali che contraddistinguono il poliziesco sono:
  • un delitto (di qualsiasi natura) compiuto o in corso

  • uno o più investigatori

  • le indagini sul crimine svolte con sistemi scientifici

  • lo scioglimento finale dell'intreccio

  • Di norma la storia poliziesca narrata si conclude nel momento in cui terminano le indagini sul crimine. Questo genere non raccoglie solo i romanzi in cui le indagini sono condotte direttamente dalla polizia, o da un investigatore "dilettante" che adotta i sistemi tipici della polizia, ma anche quelli in cui la vicenda è rappresentata come sfida alle forze dell'ordine. In ambito anglosassone ci si riferisce a questo particolare ed ampio sottogenere del giallo con il termine detective fiction o detective story.
    Altri esempi di indagini e situazioni tipiche del poliziesco si ritrovano nei romanzi degli autori inglesi Charles Dickens, soprattutto in Casa desolata del 1853 ed Il mistero di Edwin Drood del 1870, rimasto incompiuto, e Wilkie Collins, in particolare La donna in bianco del 1859 e La Pietra di Luna del 1868. Il nuovo genere si diffonde negli stessi anni anche al di fuori dell'ambito anglosassone, in particolare in Francia con i romanzi di Émile Gaboriau (fra cui L'affare Lerouge del 1863 ed Il dramma d'Orcival del 1867) e nei quali indaga Lecocq, poliziotto della Sûreté, creato anch'egli sul calco di Dupin.Alla fine dell XIX secolo la popolarità del poliziesco continua a crescere, non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti dove, accanto ai romanzi di Anna Katharine Green fra cui Il caso Leavenworth del 1878, viene pubblicato nel 1886 The Old Detective's Pupil il primo dei romanzi dedicati al detective Nick Carter.
    Ma il  momento di svolta nella storia del poliziesco è la creazione nel 1887 da parte di Arthur Conan Doyle di Sherlock Holmes(,si impone come modello di investigazione per tutti gli altri autori di polizieschi negli anni seguenti: L'inizio del novecento  può considerarsi il periodo d'oro  inizia, infatti, con lo straordinario e duraturo successo, prima in Gran Bretagna poi nel resto del mondo, ottenuto delle storie poliziesche di Edgar Wallace, di R. Austin Freeman (1862-1943), con le storie del dottor Thorndyke ,il francese Gaston Leroux (1868-1927), creatore del giornalista-detective Rouletabille (esordio letterario Il mistero della camera gialla del 1908) e autore anche del celeberrimo Il fantasma dell'Opera (1911), romanzo che si spinge ben oltre i confini del poliziesco.
    Figura principale di questo periodo  è Agatha Christie (1890-1976), detta la regina del giallo, inesauribile creatrice di romanzi-enigma che continuano a riscuotere, a distanza di numerosi anni dalla pubblicazione, grande successo in tutto il mondo. La sua attività letteraria inizia nel 1920 con il romanzo Poirot a Styles Court, prima indagine di Hercule Poirot, ispettore di polizia belga in pensione ed investigatore dalle formidabili capacità deduttive. Negli anni seguenti la Christie crea altri famosi detective, fra cui l'anziana Miss Marple (La morte nel villaggio del 1930) e la coppia Tommy e Tuppence (Avversario segreto del 1922, quasi una spy-story), personaggi che ritorneranno regolarmente nel corso dei decenni a venire. Alcune storie della Christie non prevedono la presenza di un detective tradizionale e si concentrano sul mistero, fra queste da ricordare il celeberrimo Dieci piccoli indiani del 1940, probabilmente il primo romanzo che tratta di omicidi in serie.
    Accanto alla Christie si affermano numerose altre scrittrici di polizieschi di provenienza britannica, fra cui Dorothy L. Sayers (1893-1957), creatrice dell'aristocratico Lord Peter Wimsey (Peter Wimsey e il cadavere sconosciuto del 1923), Ngaio Marsh (1895-1982), Margery Allingham (1904-1966) e Josephine Tey (1896-1952). Alter ego statunitense della Christie è Mignon G. Eberhart (1899-1996), autrice - in sessanta anni di carriera letteraria - di numerosi polizieschi basati sul tema ricorrente della "eroina in pericolo" (primo romanzo Patient in Room 18 del 1929); Dorothy Gilman  ( 1923 - vivente)con la sorprendente signora Pollifax ,  la simpatica vecchietta che lavora per la CIA (http://mrspollifax.com/blog/).
     Il giallo enigma riscuote enorme successo anche negli Stati Uniti: nel 1926 appare La strana morte del signor Benson (The Benson Murder Case), prima indagine del raffinato Philo Vance, tre anni dopo esordisce Ellery Queen  con La poltrona n. 30 (The Roman Hat Mystery, 1929) di D.Nathan e M.Lepofsky . Un altro fondamentale autore americano di nascita ed inglese di adozione è John Dickson Carr (1906-1977). Carr, creatore di Gideon Fell (Il cantuccio della strega, 1933) e Sir Henry Merrivale (La casa stregata, 1934) ed autore anche di gialli storici, dedicò tutta la sua attività letteraria ad ideare sempre nuove ed ingegnose soluzioni al problema del delitto impossibile.
     Negli Stati Uniti verso la fine degli anni venti del Novecento, il periodo della grande depressione e del proibizionismo, il periodo di Al Capone e dei gangster, hanno grande successo le cosiddette riviste pulp, fra cui la celebre Black Mask. Le riviste pulp pubblicano storie "semplici" e violente, non ci sono enigmi impossibili ma storie di crimini, criminali e poliziotti che usano quasi gli stessi sistemi. Da queste storie e dalle loro atmosfere trae origine la grande svolta letteraria nel poliziesco con l'avvento del genere hard boiled. Grazie ad autori come Dashiell Hammett (1894-1961), Raymond Chandler (1888-1959), Jonathan Latimer (1906-1983), Ross Macdonald (1915-1983) e Mickey Spillane (1918-2006). Hammett, egli stesso detective dell'Agenzia Pinkerton e già autore di racconti per Black Mask, nel 1929 scrive il romanzo Piombo e sangue, dove il protagonista è Continental Op, un investigatore privato (un private eye), alle prese sì con un delitto, ma che deve confrontarsi soprattutto con un ambiente di criminali, mentre nel 1930 esce Il falcone maltese, prima avventura del personaggio più celebre di Hammett, il detective privato Sam Spade. (vedi www.genovalibri.it/hammett/dh_tutto.htm)

     Le storie, il linguaggio e lo stile della scuola hard boiled, la scuola dei duri, portano ad una svolta nella storia del poliziesco che tutti i nuovi autori, anche quelli più legati al genere deduttivo, terranno presente. Ad esempio i romanzi gialli di impanto classico dello scrittore statunitense Rex Stout (1886-1975), scritti nell'arco di quaranta anni fra il 1934 (La traccia del serpente) ed il 1975 (Nero Wolfe apre la porta al delitto), raccontano le brillanti indagini del corpulento ed ironico Nero Wolfe, investigatore privato assolutamente sui generis
     Il poliziesco nel periodo tra le due guerre mondiali parla generalmente in inglese, anche se esistono delle importanti eccezioni che provengono dal piccolo Belgio, vale a dire Stanislas-André Steeman (1908-1970) e, soprattutto, Georges Simenon (1903-1989), il creatore del commissario Maigret (il primo romanzo è Pietro il Lettone del 1931), poliziotto caratterizzato da uno stile diverso da quello dei colleghi anglosassoni e che adotta metodi di indagine originali, basati sull'istinto, sull'intuito e sull'analisi psicologica dei sospetti, piuttosto che sullo studio degli indizi e sulle deduzioni logiche, come è "norma" nel giallo classico.
     In Italia , invece nel dopoguerra , abbiamo  il romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (prima pubblicazione nel 1946, in volume nel 1957) di Carlo Emilio Gadda (1893-1973) è un poliziesco "sperimentale" che va al di là dei confini del genere: adoperando un linguaggio originale che mescola elementi dialettali e lingua colta, Gadda si serve del giallo come strumento per ritrarre la Roma del periodo fascista.Ricorre alla tecnica del giallo anche il siciliano Leonardo Sciascia (1921-1989), che a partire dagli anni sessanta scrive numerosi romanzi polizieschi (fra cui Il giorno della civetta del 1960 e A ciascuno il suo del 1966). Nei "gialli" di Sciascia la verità non è mai semplice come sembra all'apparenza e la soluzione dell'enigma non ha una funzione consolatoria, come avviene quasi sempre nei gialli classici della tradizione e nel lettore rimane la sensazione di una "giustizia tradita.
    Risale al 1980 Il nome della rosa, giallo storico di Umberto Eco ambientato nel Medioevo, senza dubbio il poliziesco italiano di maggior successo internazionale, tradotto in numerose lingue. Con questo romanzo Eco affronta per la prima volta la narrativa e costruisce sulla struttura del classico giallo deduttivo un'opera ricca di continui riferimenti alla semiotica, all'analisi biblica, agli studi medievali, alla politica ed alla filosofia. Sulla scia del giallo storico di Umberto ECO, nel 1990, esce il primo dei 14 romanzi di Danila Comastri Montanari dal titolo " Mors Tua " ambientato nella Roma imperiale e con protagonista il senatore Publio Aurelio Stazio.Comincia una stagione di rinnovata popolarità e fortuna della narrativa poliziesca italiana, segnata non solo dal successo - anche internazionale - della narrativa di Andrea Camilleri e del suo personaggio più fortunato, il commissario Montalbano, ma anche dall'affermazione di un buon numero di nuovi autori, ciascuno caratterizzato da uno stile personale, fra cui Marcello Fois, Carlo Lucarelli, Loriano Macchiavelli e Giorgio Faletti.
    • Gaston Leroux : 
    Gaston Leroux nacque a Parigi il 6 maggio del 1868 da una ricca famiglia di commercianti. Dopo aver completato gli studi in Legge nel 1889, lavorò in un ufficio legale divenendo reporter giudiziario e iniziando a scrivere racconti polizieschi e saggi. Dopo aver dilapidato i suoi beni col bere e col gioco d’azzardo, nel 1890, divenne giornalista e corrispondente estero (nel 1905 si occupò della Rivoluzione russa); fu critico teatrale di “Echo de Paris” e corrispondente del “Matin”, ove pubblicò in forma seriale quasi tutte le sue opere. Appassionato del “feuilleton”, nel 1903 pubblicò il primo romanzo “La doppia vita di Théophraste Longuet (La double vie de Théophraste Longuet)”, divenendo ben presto noto per romanzi e testi teatrali che risentivano del gusto della bella époque ma che non erano scevri di un certo approfondimento psicologico. Incontrò il gradimento del pubblico con una serie di “noir” dedicati al giornalista-detective Joseph Routelabille, tra i quali ricordiamo “ Il mistero della camera gialla (Le Mystère de la chambre jaune)” (1908), “Il profumo della signora in nero (Le parfum de la dame en noir)” (1909), “Le strane nozze di Rouletabille (Les étranges noces de Rouletabille)” (1914), “Il castello nero (Le château noir)” (1914) e “Arrestate Rouletabille (Le crime di Rouletabille)” (1921). Dedicò anche un ciclo di romanzi alle avventure di Chéri-Bibi, tra i quali: “Chéri-Bibi” (1913), “Chéri-Bibi et Cécily” (1913) e “Il colpo di stato di Chéri-Bibi (Le coup d’état de Chéri-Bibi)” (1925). Nel 1919 con Arthur Bernède creò una società cinematografica, la “Société des Cinéromans”, grazie alla quale trasformò in film muti alcuni suoi racconti. Il suo vero capolavoro è però “Il fantasma dell’opera (Le fantôme de l’Opéra)” (1910), apparso prima in forma seriale e trasformato poi in romanzo, un poliziesco particolare, di gusto gotico (ispirato dai racconti di Edgar Allan Poe), ricco di horror e influenzato dalla passione per la musica e il canto di Leroux. Inizialmente, il romanzo - che narra di un mostruoso recluso mascherato che vive nei sotterranei dell’Opéra di Parigi e che s’innamora di una bellissima giovane cantante - non aveva avuto né un particolare successo di critica né di pubblico ma divenne famosissimo dopo che nel 1925 l’attore americano Lon Chaney ne trasse uno stupendo film muto. Da allora, non si contano i film, gli sceneggiati e le serie TV ispirati a questa melodrammatica vicenda, oltre al noto musical di Broadway (1987) con la musica di Andrew Lloyd Webber e i versi di Charles Hart. Altri suoi romanzi degni di nota sono: “Balaoo” (1911), “Una storia terribile (Le diner des bustes) (1911), “Il museo delle cere (Le coer cambriolé)” (1920) e “La donna con il collare di velluto (La femme au collier de velours)” (1924). Gaston Leroux morì a Nizza il 15 Aprile del 1927 per una grave infezione acuta delle vie urinarie.

    • Agatha Christie:
    Agatha Mary Clarissa Miller nasce nel 1890 a Torquay, in Inghilterra da padre americano.
    Quando la piccola è ancora in tenera età, la famiglia si trasferisce a Parigi dove la futura scrittrice intraprende fra l'altro studi di canto.
    Orfana di padre a soli dieci anni, viene allevata dalla madre (oltra che dalla nonna), una donna dotata di una percezione straordinaria e di una fantasia romantica spesso non collimante con la realtà. Ad ogni modo, il padre della Christie non era certo un esempio di virtù familiari, essendo un uomo più dedito al cricket e alle carte che alla famiglia. Ad ogni modo, l'infanzia della Christie sarebbe una normale infanzia borghese se non fosse per il fatto che non andò mai a scuola. Anche della sua educazione scolastica si incaricò direttamente la madre, nonché talvolta le varie governanti di casa.
    Inoltre, nell'adolescenza fece molta vita di società fino al matrimonio, nel 1914, con Archie Christie che in seguitò diventerà uno dei primi piloti del Royal Flying Corps durante la prima guerra mondiale.

    Agatha in questo periodo inizia la sua attività di scrittrice con biografie romanzate con lo pseudonimo di Mary Westmacott che, però, vengono ignorate sia dal pubblico che dalla critica.
    L'idea per il suo primo romanzo giallo, "Poirot a Styles Court", le venne lavorando in un'ospedale, come assistente nel dispensario, a contatto con i veleni.
    Ma il primo successo arrivò, nel 1926, con "Dalle nove alle dieci". Dopo la morte della madre e l'abbandono del marito (di cui dopo il divorzio conservò il cognome per ragioni unicamente commerciali), Agatha scompare e, dopo una ricerca condotta in tutto il paese, viene ritrovata ad Harrogate nell'Inghilterra settentrionale sotto l'effetto di un'amnesia. Per due o tre anni, sotto l'effetto di una forte depressione, scrisse romanzi decisamente inferiori alle sue opere più riuscite, fino a che un viaggio in treno per Bagdad le ispirò "Assassinio sull'Orient Express" e la fece innamorare di Max Mallowan che sposò nel 1930.
    Nel 1947 il suo successo è ormai talmente radicato che la Regina Mary, al compimento dei suoi ottant'anni, chiede alla scrittrice, come regalo di compleanno, la composizione di una commedia. La Christie, assai lusingata della richiesta, stende il racconto "Tre topolini ciechi", che la Regina dimostrò in seguito di gradire moltissimo. Ma anche il pubblico ha sempre dimostrato di essere molto attaccato alle sue opere. Tradotti in 103 lingue, in alcuni casi è diventata talmente popolare da sfiorare il mito. In Nicaragua, ad esempio, venne addirittura emesso un francobollo con l'effigie di Poirot. Nel 1971 le viene assegnata la massima onorificenza concessa dalla Gran Bretagna ad una donna: il D.B.E. (Dama dell'Impero Britannico).
    Nel Natale del 1975 nel romanzo "Sipario" la Christie decise di far morire l'ormai celeberrimo investigatore Hercule Poirot mentre, il 12 gennaio 1976, all'età di 85 anni, muore anche lei nella sua villa di campagna a Wallingford. E' sepolta nel cimitero del villaggio di Cholsey nel Oxfordshire. Secondo un rapporto dell'UNESCO, Agatha Christie in vita guadagnò circa 20 milioni di sterline, cioè poco più di 23 milioni di euro.
    A tutt'oggi, Agatha Christie è una certezza per gli editori che pubblicano i suoi romanzi, essendo uno degli autori più venduti del mondo.( da biografieonline.it). per la bibliografia completa , notevolmente vasta vi rimando al sito :
    www.genovalibri.it/christie/index.htm

    • GEORGES SIMENON:
    Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio 1903 – Losanna, 4 settembre 1989) fu uno scrittore belga di lingua francese, autore di numerosi romanzi ma noto al grande pubblico per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese.

    Tra i più prolifici scrittori del XX secolo, Simenon era in grado di produrre fino a ottanta pagine al giorno. A lui si devono centinaia di romanzi e racconti, molti dei quali pubblicati sotto diversi pseudonimi, circa 17 . La tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta Paesi, supera i settecento milioni di copie.Simenon è noto soprattutto per essere l'ideatore del commissario Maigret, protagonista di racconti e romanzi polizieschi che hanno contribuito in maniera determinante alla fama e al successo dello scrittore:le inchieste del commissario Jules Maigret si snodano nell'arco di 42 anni e racchiudono 75 romanzi e 28 racconti (3 dei quali inediti in Italia). Iniziano con Pietro il Lettone e terminano con Maigret e il signor Charles.
    In Italia il primo romanzo pubblicato fu L'ombra cinese (1932) l'ultimo Maigret e l'informatore (1991), probabilmente ciò dovuto ad una dimenticanza dell'editore, Maigret e il signor Charles fu inserito in un cofanetto non numerato della collana Oscar Mondadori unito a Maigret e l'uomo solo ed a Le ricette della signora Maigret. Jules Maigret fa la sua apparizione "ufficiale " in Italia nel 1932 nella collana Mondadori "I Libri Neri", 12 volumi dei quali i primi quattro riportano la dicitura " I Libri Neri" ed i successivi "I Romanzi Polizieschi di Georges Simenon", hanno la copertina fotografica come l'edizione originale francese e racchiudono 12 delle 19 inchieste edite in Francia a cura della Fayard tra il 1931 e il 1934, i sette romanzi mancanti assieme a cinque "non Maigret" ed alla ristampa di 8 dei precedenti verranno proposti nella collana dei "Gialli Economici". In Francia l'ultimo in ordine di uscita è Maigret, romanzo nel quale il commissario è già in pensione, Simenon sembra deciso ad abbandonare quel tipo di letteratura per dedicarsi a cose più "importanti", l'assenza dura 2 anni, poi per ragioni varie attribuite alle insistenze dell'editore, alle richieste dei lettori ma forse per bisogno di denaro, nel 1936 riprende quel personaggio in Les Nouvelles enquêtes du commisaire Maigret.
    . Simenon iniziò la sua carriera di scrittore a poco meno di sedici anni, a Liegi, come giornalista nella sua città natale. Negli anni venti, trasferitosi a
    Parigi, divenne un prolifico autore di narrativa popolare. Negli anni trenta raggiunse la fama grazie al personaggio del commissario Maigret, i cui racconti e romanzi furono i primi a essere pubblicati con il suo vero nome; sino ad allora infatti, Simenon aveva pubblicato opere sotto pseudonimo, usandone decine: il più ricorrente era Georges Sim. Fu quella la svolta nella carriera letteraria di Simenon che, fino agli anni settanta, produsse un considerevole numero di romanzi (gialli e non) che lo rendono uno degli autori più tradotti e più letti del XX secolo. Nonostante l'enorme successo di critica e commerciale, la critica letteraria è sempre stata indecisa riguardo una sua possibile classificazione, tanto che, benché la produzione poliziesca di Simenon riguardi una parte relativamente minoritaria della sua opera, egli è ricordato per lo più come un prolifico autore di romanzi gialli.
    Tra i romanzi scritti da Simenon dove non figura Maigret è doveroso ricordare:
    • Tre camere a Manhattan: una storia avvincente e tetra, in cui non mancano colpi di scena, fotografie di vite squallide, persone insensibili, ma anche un amore; è stato scritto nel periodo in cui l'autore fu travolto dalla passione per la donna che poi diverrà la sua seconda moglie, Denyse Ouimet.
    • L'uomo che guardava passare i treni: è la storia del signor Popinga che colto nella routine della sua vita "perfetta" guarda passare i treni della notte con le tendine abbassate "sul segreto dei viaggiatori", finché un giorno prenderà anche egli il treno della fuga da tutto e da tutti, per vestire i panni dell'omicida braccato dalla polizia di mezza Europa;
    Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti è doveroso ricordare il Mystery Writers of America Grand Master, ricevuto nel 1966.
    Molti dei suoi romanzi sono divenuti film, sceneggiati e serie televisive

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