lunedì 16 febbraio 2015

DONNE NEL MITO : ORIANA FALLACI




-Alekos, cosa significa essere un uomo?

-Significa avere coraggio, avere dignità. Significa credere nell’umanità. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un’àncora. Significa lottare. E vincere. Guarda, più o meno quel che dice Kipling in quella poesia intitolata Se
-E per te cos’è un uomo?
-Direi che un uomo è ciò che sei tu, Alekos




È il 1° maggio del 1976 quando Alexandros Panagulis detto Alekos, eroe solitario nella lotta greca contro la tirannia e il Potere, muore tragicamente a causa di un «sospetto» incidente stradale.
Per partecipare al funerale, milioni di persone si accalcano per le strade di Atene al grido «Zi, zi, zi!, Vive, vive, vive». Si apre così, Un uomo, si apre dalla conclusione, dalla fine della vita di Alekos e della storia d’amore con Oriana.
L’incipit del libro, di una bellezza struggente, rappresenta certamente una delle vette letterarie raggiunte dalla Fallaci. Dopo il flash sul funerale, la narrazione riprende da qualche anno addietro, e il lettore rivive con Oriana il crollo di Panagulis, a partire dal suo tentativo di uccidere il tiranno Papadopulos e dal conseguente arresto.
Mantenendosi saldamente in bilico tra romanzo e reportage, la Fallaci narra la lotta personale di Alekos contro la tirannia, il suo disperato tentativo di fuga e l’inevitabile l’arresto – violento ed emblematico della rigidità del regime greco –, soffermandosi a lungo sulla detenzione, le costanti torture fisiche e psicologiche patite, il castigo esemplare inflitto al ribelle.
Condannato a morte infinite volte, era stato graziato infinite volte; torturato con barbarie indicibili, aveva resistito senza parlare, senza cedere alle minacce; e intanto la sua fama si era diffusa non soltanto all’interno dei confini greci e il regime non riusciva a trovare uno stratagemma per eliminarlo senza destar sospetti nell’opinione pubblica. È così che Alekos Panagulis, diventato ormai il paladino della resistenza greca, si era trasformato in un vero e proprio eroe del suo popolo.
Ma col tempo il popolo dimentica gli eroi, e «i suoi aguzzini» ben lo sapevano: dopo parecchi cambi di prigione e altrettanti tentativi di fuga, dopo mesi di sofferenze e innumerevoli scioperi della fame, per Alekos era stato costruito un carcere personalizzato, di super-sicurezza: Boiati. Rinchiuso per anni al buio in pochi metri quadrati, vittima della mancanza di cibo e di terribili condizioni igieniche, Alekos era forse impazzito? Le immagini disegnate dalle poesie che scriveva sui rarissimi pezzi di carta che gli capitavano sotto mano rasentavano forse la follia, o nel suo esilio forzato aveva trovato la forza sufficiente per progettare la vendetta e mantenersi sano di mente?
Oriana Fallaci, che dopo la scarcerazione lo incontrerà per un’intervista e vivrà con lui anni di amore, deliri e ossessioni, racconta in questo libro il periodo più bello e forse più tormentato della sua vita. Un amore profondo, viscerale, che si intreccia a una battaglia né pubblica né privata, alla ricerca disperata della libertà portata avanti da un eroe da tragedia greca, un sognatore inguaribile, forse soltanto un uomo.

Si tratta di un libro ,così complesso, di un libro pieno di libri.
 Guarda, potrei dire che è un romanzo ideologico: molti fra coloro che l'hanno letto sostengono che è anzitutto un romanzo ideologico.
 Ed è vero, senza dubbio è un romanzo ideologico. 
Potrei dire che è un romanzo verità: quasi tutti fra coloro che l'hanno letto lo 
definiscono un romanzo verità.
 Ed è vero, senza dubbio è anche un romanzo 
verità.
 Potrei dirti che è un romanzo sul Potere e l'anti Potere: alcuni lo vedono 
come un romanzo sul Potere e l'anti Potere. Ed è vero, è anche un romanzo sul 
Potere e l'anti Potere. 
Altri lo vedono come un romanzo classico, costruito come il romanzo inglese 
dell'Ottocento; altri come un romanzo moderno costruito con gli elementi della tragedia greca...
 Il fatto è che come ogni altra fatica, ogni altro lavoro, quando un 
libro è concluso vive di vita propria. E diventa ci che vi vedono gli altri.Non è più ciò che l'autore voleva che fosse. 

Domanda: E tu, cosa volevi che fosse?  
Un libro sulla solitudine dell'individuo che rifiuta d'essere catalogato, schematizzato incasellato dalle mode dalle ideologie, dalle società, dal Potere.
Un libro sulla tragedia del poeta che non vuol essere e non è uomo massa, strumento di coloro che comandano, di coloro che promettono, di coloro che spaventano; 
siano essi a destra o a sinistra o al centro o all'estrema destra o all'estrema 
sinistra o all'estremo centro. 

Un libro sull'eroe che si batte da solo per la libertà e  per la verità, senza arrendersi mai, e per questo muore ucciso da tutti: dai 
padroni e dai servi, dai violenti e dagli indifferenti.

Oriana Fallaci (Firenze, 29 giugno 1929 – Firenze, 15 settembre 2006) è stata una scrittrice, giornalista e attivista italiana.
Partecipò giovanissima alla Resistenza italiana e fu la prima donna in Italia ad andare al fronte in qualità di inviata speciale. Durante gli ultimi anni di vita fecero discutere le sue dure prese di posizione contro l'Islam, in seguito agli attentati dell'11 settembre 2001 a New York, città dove viveva. Come scrittrice, con i suoi dodici libri ha venduto venti milioni di copie in tutto il mondo.
  • I sette peccati di Hollywood, Milano, Collana Il Cammeo, Longanesi, I° ed. luglio 1958.
  • Il sesso inutile. Viaggio intorno alla donna, Milano, Rizzoli, 1961.
  • Penelope alla guerra, Milano, Rizzoli, 1962.
    La storia si svolge a New York ed è la storia di una Penelope che non si rassegna al ruolo domestico di chi tesse la tela aspettando il ritorno di Ulisse ma, Ulisse lei stessa, viaggia alla ricerca della sua identità e della sua libertà.
  • Gli antipatici, Milano, Rizzoli, 1963.
  • Se il sole muore, Milano, Rizzoli, 1965.
  • Niente e così sia, Milano, Rizzoli, 1969.
    Reportage dalla guerra del Vietnam. Un lungo diario di guerra fino alla rivolta degli studenti di Città del Messico per rispondere alla domanda di una bambina: "La vita, cos'è?".
  • Quel giorno sulla Luna, Milano, Rizzoli, 1970.
  • Intervista con la storia, Milano, Rizzoli, 1974.
    Raccolta di interviste realizzate per L'Europeo soprattutto a personaggi politici. Tra gli altri: Henry Kissinger, il generale Giap, Golda Meir, Yasser Arafat, re Husayn di Giordania, Indira Gandhi, Ali Bhutto, Pietro Nenni, Giulio Andreotti, Giorgio Amendola, l'arcivescovo Makarios e Alekos Panagulis. Un confronto spesso a muso duro con il Potere incarnato negli uomini che lo detengono e che facendo la Storia determinano le vite di molti.
  • Lettera a un bambino mai nato, Milano, Rizzoli, 1975.
    È il primo grande successo della scrittrice toscana, bestseller in tutto il mondo. Fallaci immagina di parlare con il bambino che porta in grembo chiedendosi se sia giusto o meno donargli la vita. Il libro ha venduto 2 milioni di copie in Italia e 2 milioni e mezzo all'estero (tradotto in 22 versioni)
  • Un uomo, Milano, Rizzoli, 1979.
    Volume dedicato al suo compagno Alekos Panagulis, eroe della lotta contro la dittatura dei colonnelli in Grecia. Ha venduto 3 milioni e mezzo di copie.
  • Insciallah, Milano, Rizzoli, 1990.
    Romanzo ambientato in Libano ai tempi della guerra civile e del primo intervento dell'ONU (con il quale era presente anche una forza italiana, protagonista della storia) per fermare l'ondata di odio fondamentalista che investì la regione dopo l'arrivo dell'OLP di Arafat con migliaia di profughi arabi dalla Palestina.
  • La rabbia e l'orgoglio, Milano, Rizzoli, 2001. .
    Il libro riprende con varie aggiunte un lunghissimo articolo pubblicato dal quotidiano Il Corriere della sera il 29 settembre 2001. Il tono è quello di un pamphlet contro le dittature, il terrorismo, l'estremismo e il fanatismo religioso nati dall'Islam, ma anche contro la mediocrità dei governanti che, celandosi dietro il linguaggio politicamente corretto, tollerano e in certi casi favoriscono il propagarsi della cultura islamica nell'Occidente. Il libro ha suscitato molte critiche e polemiche per il suo taglio duro e per certe affermazioni che, inizialmente attribuite allo shock per gli attentati, in seguito sono state confermate dall'autrice e riprese nel libro successivo.
  • La forza della ragione, Milano, Rizzoli, 2004. Un libro di denuncia verso il declino culturale dell'Occidente e il pericolo rappresentato dagli immigrati musulmani che avendo un tasso di natalità più alto degli occidentali rischiano di trasformare l'Europa in "Eurabia". In questo libro, inizialmente concepito come un post scriptum del precedente, la Fallaci risponde ai violenti attacchi ricevuti da gruppi islamici, gruppi politici e movimenti facenti riferimento soprattutto alla sinistra a seguito della pubblicazione del volume del 2001. Contiene riferimenti a Mastro Cecco, alla cui figura l'autrice si richiama, un poeta-astronomo condannato per eresia dal Sant'Uffizio e bruciato vivo sul rogo nel 1328 insieme alle copie del suo libro, La Sfera Armillare
  • Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci, Milano, Corriere della Sera, 2004.
    Volume uscito nel mese di agosto per i lettori del Corriere della sera; vendette 800.000 copie nella sola estate.
  • Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse, New York, Rizzoli international, 2004.
    Esce in libreria Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci con un nuovo titolo, varie aggiunte (la Fallaci narra il suo incontro con Bin Laden) e un nuovo capitolo (L'Apocalisse). È l'ultimo libro pubblicato prima della morte (nelle ultime pagine parla proprio di quest'argomento).

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