lunedì 20 febbraio 2012

NON è MAI TROPPO TARDI......... 4 p.......

Cari Lettori ,

rieccoci ad un altro appuntamento a me molto gradito , spero anche a voi... non volendo annoiarvi troppo con la mia storia sarò più sintetica per quanto riguarda i primi tre anni di matrimonio , che non sono stati per niente eclatanti .

Vi dirò solo che la casa di mio marito e dei suoi genitori , e  non mia , così come mi veniva ripetuto da quell'arpia di mia suocera , non era male   , semplice ma decorosa , molto meglio di quello a cui ero abituata. Non era situata in centro a Milano , ma con l'autobus lo si raggiungeva in dieci minuti.Era composta da cinque camere ed un bagno e un terrazzino molto luminoso ; sì la casa non mi dispiaceva , peccato che non fosse lo stesso per i suoi abitanti , che non erano proprio persone affabili , anzi mia suocera Elvira , non perdeva occasione per umiliarmi , ripetendomi spesso che oltre ad essere brutta , non sapevo fare niente , e perdeva più tempo dietro di me che alle mansioni della casa ...si , di tempo ne perdeva , ma per ordinarmi cosa fare.
La mia giornata era interminabile : sveglia alle sei , preparare la colazione a tutti , riordinare tutta la casa , uscire per fare la spesa , rientrare per cucinare , riasettare; dalle 14 alle 17 , mentre i miei suoceri si riposavano , io cucivo , per arrotondare il bilancio familiare , Elvira diceva che dovevo contribuire , così mi aveva trovato parecchi lavori di cucito, lei naturalmente decideva i prezzi e si intascava i soldi ;dalle 17 alle 19 dovevo provvedere al resto delle faccende per non parlare delle esigenze dei tre stronzi . Scusate , ma tutte le volte che torno indietro , provo sempre del risentimento , anche se non dovrei visto , che sono morti , e ho una vita felice ed appagata in tutto , ma del resto noi umani siamo persone così volubili .
Alla sera, all'ora di coricarmi , avrei voluto stare tranquilla , invece no ...Vincenzo pretendeva un figlio ed era incollerito con me , perchè non mi stavo comportando come una brava fattrice; così tutte e dico tutte le sante sere dovevo accettare le sue attenzioni , e talvolta anche alla mattina. Se la cosa fosse stata piacevole , ne sarei ben stata lieta , ma per me era orribile e ripugnante , lo odiavo , quante volte mi scherniva dicendomi che ero fredda e che se si fosse fatto un tronco , avrebbe trovato più partecipazione ( di ciò aveva ragione ma io lo detestavo!  ), ma io detestavo come mi faceva sentire un oggetto inutile e idiota , e tutte le volte che entrava e usciva da me mi sentivo sporca e vuota .
Se avesse cercato di essere comprensivo e affettuoso , invece che comandarmi e farmi comandare dai suoi, forse sarebbe stato diverso , l'unica volta che avevo avuto il coraggio di raccontargli come mi trattava sua madre, mi aveva schiaffeggiata, ma io non  piansi , e mentre mi sputava in faccia le sue solite cattiverie , ho resistito e mi sono fatta forza pensando a mia nonna , che mi accarezzava la guancia e mi consolava dicendomi : " Forza cara bambina , io so per certo che ci sarà un futuro migliore per te ... NON è mai troppo tardi...".
In quei primi tre anni di matrimonio , il mio pensiero fu sempre per il bellissimo uomo incontrato la mia prima notte di nozze . Nei pochi momenti di pausa , guardavo il suo biglietto da visita : 'Gabriele che bel nome ...proprio come l'Arcangelo ' . Appariva nei miei sogni , fantasticavo , mi inventavo le giornate passate con lui. I sogni erano talmente chiari , che cominciai a scrivere il mio primo libro di nascosto, la protagonista ero io , ma naturalmente molto più attraente , e non si chiamava Rosa ma Jane ,come l'eroina del mio romanzo preferito ' Jane Eyre di C. Bronte .
Avendo poco tempo , scrivevo poche pagine , al giorno , ma così emozionanti che non vedevo l'ora d'immergermi : Jane faceva tutto quello , che avrei voluto fare io , era una scrittrice di successo, viaggiava molto , andava a teatro e nei locali alla moda e viveva una grande storia d'amore con un angelo di nome Gabriel , che era un dono venuto dal cielo , per rendere felice la mia eroina .
Finalmente nel terzo anno di quell'odioso matrimonio rimasi incinta , nonostante trovavo insostenibile la situazione ,ero al settimo cielo , avrei dato alla luce una creatura d'amare e che mi avrebbe amato incondizionatamente , speravo solo che fosse un maschio , così Vincenzo , forse mi avrebbe lasciato respirare un po' ; ma non fu così , la storia si ripetè e ,come mio padre fu rattristato dalla mia nascita , Vincenzo mi disprezzò ancora di più , mi ricordo ancora la sua espressione e le sue parole  , come fosse ieri , mentre sdraiata nel letto allattavo la mia dolce bambina  " Stupida , sei proprio stupida , non servi proprio a niente , neppure un figlio maschio mi hai saputo dare, ma cosa ho fatto per meritarmi una creatura tanto inutile  .." ... Si , mi disse proprio così, ma mentre lui se ne andava , sbattendo la porta della camera  , non ero triste ma in adorazione per quel piccolo esserino che aveva già rubato tutto il mio cuore . Adoravo tutto di lei : le sue manine strette a pugno , il suo dolce visino concentrato nella poppata , il ciuffo di capelli neri sul suo testino, era un miracolo , il mio miracolo , la mia bambina , sì mia e solo mia , non mi sentivo più triste e nemmeno inutile , avevo fatto nascere una nuova vita , si era nata MIA FIGLIA.
Venne chiamata Angela , con mio dispiacere , volevo darle il nome di mia nonna , o della protagonista del mio romanzo , ma dovevo saperlo con loro non si discuteva , Angela era il nome dellla madre di mia suocera , ma in fondo cos'è un nome contro tutto quello che loro non avrebbero mai avuto ; era la mia piccolina , nelle sue vene scorreva anche il mio sangue , e con disappunto di Elvira , aveva anche i miei occhi . Promisi a me stessa , che quei occhi non avrebbero visto l'infelicità , finchè mi sarebbe stato possibile la mia piccola avrebbe conosciuto l'amore , e per questo dovevo cambiare molte cose , soprattutto io : sì , sarei cambiata , non volevo più essere l'ombra di me stessa , dovevo diventare una donna sicura ed autonoma , e anche più attraente , che non guasta ....si... la protagonista del mio romanzo avrebbe preso vita e si sarebbe chiamata ....ROSA...
Volevo insegnare ad Angela a farsi strada nella vita , a diventare una donna sicura con grandi prospettive davanti a sè, volevo che mi guardasse con ammirazione , ma per fare ciò dovevo escogitare un piano in cui ci sarebbe stato anche Lui ...si proprio Lui ..l'uomo dei miei sogni : Gabriele.



Adesso vi devo proprio lasciare a lunedì , baci  da Jane o scusate Rosa ..     

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