domenica 5 febbraio 2012

Dorothy Gilman famosa autrice americana della serie di 14 libri sulla " Signora Pollifax"



è notizia di ieri della morte  della scrittrice ottantottenne di gialli americana ,Dorothy Gilman, che nel 1966 pubblicò " L'insospettabile signora Pollifax " il primo di una serie di 16 romanzi la cui protagonista era , appunto ,la Signora Pollifax; una simpatica e frizzante sessantenne in pensione , che diviene  agente della Cia.

DOROTHY GILMAN comincia a scrivere quand'era ancora bambina, e a undici anni vince
un premio di tre dollari per una novella che aveva inviato a un giornale.
Appassionata d'arte, frequenta per qualche tempo una scuola artistica della Pennsylvania.
A ventidue anni, quando in lei si risveglia la vocazione di scrittrice, comincia a scrivere i suoi primi racconti per giovani lettori.
Anni dopo, quando decide di cimentarsi con un romanzo per adulti, si chiede "Perché non scrivere una storia imperniata su una donna cui capiti tutto quello che vorrei capitasse a me?"
Crea il personaggio della simpatica e arzilla Emily Pollifax ,in un periodo in cui era costretta a stare in casa per badare ai figli, ancora piccoli.
Stanca di quel monotono trantran quotidiano, ma non potendo appagare i suoi desideri d'evasione e di viaggi
in terre lontane, pensa d'inventare un personaggio che potesse realizzare quei sogni invece sua.
Nacque cosí il suo primo romanzo," La sorprendente signora Pollifax", che ottenne subito uno strepltoso successo e fu seguito a ruota da altri due: "La strabiliante signora Pollifax "e "La signora Pollifax vince ancora", tutti pubblicati da SELEZIONE DAL READER'S DIGEST.
Prima di scrivere" La signora Pollifax va a un safari "la Gilman si è recata personalmente nello Zambia.
Cresciuta a New Brunswick, nel New Jersey, in un presbiterio dove il padre era ministro del culto battista, fin da bambina era stata affascinata dalle anziane ed eccentriche signore della parrocchia, che sembravano perdere, con deliziosa naturalezza, molte delle loro inibizioni proprio grazie all'età avanzata e, di punto in bianco, intraprendevano carriere impensate. Cosí, Dorothy Gilman, sullo spunto di quelle impressioni di un tempo, ha proiettato sé stessa nel futuro e ha spedito il personaggio da lei ideato a vivere i suoi stessi sogni. E' stata una vera formula magica.
Dopo il successo ottenuto con i sui  romanzi, l'autrice  ha cominciato a viaggiare: tre viaggi in Europa, uno in Bulgaria, un altro a Maiorca,e, ultimamente,  in Svizzera e in Italia .
Non è arrivata fino a imparare il karatè, che la signora Pollifax usa con tanta efficacia,
ma ha frequentato delle lezioni di judo;e dopo "essere stata scaraventata di qua e di là per una sera",  ha preferito abbandonare il corso;successivamente ha praticato con passione lo yoga.
L'ultimo libro della serie è stato pubblicato nel 1985 ,"Mrs .Pollifax and the Hong Kong Buddha".
Dai suoi romanzi è stata tratto, nel 1971 un film " La Signora Pollifax , la Spia " interpretato da Rosalind Russell, e  nel 1999 un famoso film per la televisione , interpretato da Angela Landsbury " “The Unexpected Mrs. Pollifax” (1999) uscito in Italia nel 2004 su Rete 4.
Trama
Emily Pollifax (Angela Lansbury) è un'anziana e mite vedova che vive in un paese di provincia del New Jersey. Su consiglio del proprio medico, decide di dare una svolta alla propria vita rispolverando vecchie ambizioni precedentemetne messe da parte. Emily decide allora di diventare agente della CIA: alcune strane coincidenze fanno si che la donna venga confusa per una vera agente e mandata in missione in Marocco. In Africa viene rapita dal controspionaggio e condotta a Parigi insieme ad un altro agente, Jack Farrell (Thomas Ian Griffith). La signora Pollifax riesce ad imbrogliare il suo sequestratore e così i due raggiungono l'ambasciata americana. Il capo della CIA consiglia alla donna di rientrare in patria e dimenticare tutto l'accaduto, ma ovviamente la signora Pollifax non si lascerà dissuadere e seguirà le tracce di una pericolosa torturatrice fino a Ginevra, dove si troverà ad affrontare un'asta di ordigni nucleari rubati al KGB.
L'ultimo suo romanzo risale al 2002 dal titolo "Kaleidoscope",ma in Italia  non è stato tradotto .

 In omaggio alla scrittrice pubblico il primo capitolo de :
LA STRABILIANTE SIGNORA POLLIFAX.


Ritorna il sirnpatico personaggio di Emily Pollifax,
l'anziana signora che alterna la preparazione di pasticcini per le riunioni domenicali del suo circolo con le lezioni di karatè e le imprese spionistiche.
Proprio una domenica, mentre, con il suo buffo cappellino a fiori in testa, l'arzilla vecchietta sta programmando di recarsi al circolo, squilla il telefono: č Bill Carstairs, della CIA, che già una volta si era avvalso del suo aiuto per una missione segreta, e che adesso ha ancora bisogno di lei.
Per quale incarico? Molto semplice: si tratta solo di andare a Istanbul, per consegnare denaro e passaporto falso a una misteriosa spia comunista che ha disertato.
E chi, meglio della signora Pollifax che, con la sua aria di placida nonnetta, č al di sopra di ogni sospetto, potrà svolgere questo incarico?
 Ma, nel mondo dello spionaggio, niente č mai semplice e scontato.
E cosí, ben presto, Emily Pollifax si trova non solo alle prese con una banda di spietati agenti nemici, ma anche nei guai con la polizia turca. Passando attraverso una serie di spericolate avventure in compagnia di un giovanotto inglese un po' svitato e di un originale membro della "mala" turca,
Emily Pollifax, grazie al suo disarmante candore e alla forza del suo carattere, riesce ancora una volta a portare felicemente a termine la sua missione.


Capitolo 1.


LA SIGNORA POLLIFAX era andata in chiesa, quella domenica mattina,
e in quel momento, mentre pranzava nella soleggiata cucina del suo alloggio, aveva ancora in testa il cappellino, un vero giardinetto di foglie verdi e margherite bianche. Aveva la tendenza a dimenticare di mettersi il cappello - anzi, da quando aveva cominciato a prendere lezioni di karatč, dimenticava molte cose - e siccome subito dopo pranzo sarebbe uscita di nuovo, se l'era addirittura tenuto in testa, per non doverci pensare piú. Cosí, la sua mente era libera di dedicarsi a cose piú importanti, quali il ripassare l'elenco dei punti di pressione o il modo di far perdere l'equilibrio all'avversario, usando il gomito, per colpirlo, e sferrando il colpo verso l'alto.
Ma la signora Pollifax era coscienziosa per natura, e se il manuale di karatč giaceva alla destra del piatto, alla sinistra era posata l'edizione domenicale del New York Times. Sospirò, combattuta, ma alla fine decise di cominciare dal Times, dando una rapida scorsa ai titoli.
'AGENTE COMUNISTA DISERTA A ISTANBUL  e POI SCOMPARE ' lesse.
 "La donna aveva cercato asilo nel Consolato britannico ed č misteriosamente scomparsa.
" Bene!" esclamò la signora Pollifax, tutta soddisfatta, e all'istante dimenticò sia il pranzo, sia il karatč. Alcuni mesi prima, un piccolo episodio di spionaggio si era inserito come un punto esclamativo nella lunga, serena vita della signora Pollifax, che, in seguito, aveva ripreso la sua esistenza tranquilla con un senso di arricchimento, di soddisfazione.
Quel giorno, s'immerse nel resoconto giornalistico con l'entusiasmo di una dilettante che si trovi di fronte alla sua controparte professionale:
l'agente che aveva disertato, infatti, non solo era una donna, ma aveva un passato talmente lungo da far sospettare alla signora Pollifax, che tra loro vi fossero ben pochi anni di differenza.
La donna era balzata alla ribalta della cronaca per essersi presentata al Consolato brittanico di Istanbul, senza fiato e con le vesti a brandelli, per chiedere aiuto.
Dopo essersi qualificata come Magda Ferenci-Sabo, era stata messa a letto - alle dieci di una sera d'estate - con un sedativo e una tazza di the.
Ma il mattino dopo era scomparsa, e nella capitale turca correva voce che fosse stata rapita.
Quella, in sé, era la notizia da prima pagina, ma la signora Pollifax cercò avidamente i particolari della vita di Magda Ferenci-Sabo, messi insieme da un giornalista intraprendente.
La storia era tale da scandalizzare e insieme istruire la signora Pollifax, che era stata una spia solo per poche settimane "Come bellezza internazionale degli anni trenta" commentava l' autore dell'articolo, "la Ferenci-Sabo era sempre presente nei luoghi piú adatti con le persone meno adatte." E c'era una fotografia scattata di lei - tutta denti e lunghe chiome che rideva su una spiaggia, con Mussolini.
Poi c'erano stati i matrimoni: prima, un playboy francese misteriosamente ucciso un anno dopo la luna di miele (il giornalista trovava il modo di insinuare che fosse stato assassinato dalla sposa); poi un tedesco ricchissimo, che in seguito era diventato un alto papavero del partito nazista;
e infine uno scrittore ungherese, comunista, di nome Ferenci-Sabo, che era stato ucciso nel 1956 da coloro che si battevano in nome della libertà.
Dopo la morte dello scrittore, la donna era scomparsa e si riteneva che si fosse rifugiata in Russia, dove, secondo le voci, sarebbe stata attivamente implicata in attivitŕ spionistiche. Che donna eccezionale, rifletteva la signora Pollifax; e, anche, che creatura spietata! Ma quali motivi poteva mai avere avuto per disertare? A malincuore, la signora Pollifax posò il giornale perché erano quasi le due e, prirna di uscire per trascorrere il pomeriggio domenicale al Circolo del Giardinaggio, dove proiettavano un film, voleva compilare la lista della spesa per le provviste della settimana.
Aveva appena cominciato, quando il telefono squillò.
Matita e foglietto in mano, la signora andò nel soggiorno e, prima di staccare il ricevitore, aggiunse alla lista: uova, succo d'arancia." Pronto.." disse distrattamente, ricordando che aveva promesso di portare dei biscotti fatti in casa al the dell' Associazione Artistica, la domenica successiva".. La signora Emily Pollifax? "domandò una voce squillante.
"Sono io" rispose la signora Pollifax, e scrisse ..zucchero, vaniglia, noci.".. Un momento, prego..." La punta della matita si spezzò, perché la signora Pollifax aveva riconosciuto una voce che non si aspettava piú di sentire.
"Buongiorno, signora Pollifax," stava dicendo quella voce." Sono proprio contento d'averla trovata in casa."
" Signor Carstairs! "esclamò lei.".. Oh, ma che piacere risentirla! "
"Grazie "disse amabilmente lui."Mi permette, signora, di farle un paio di domande? Cosí risparmieremo entrambi tempo prezioso."
"Ma si figuri!" replicò la signora Pollifax"..Per quanto, non riesco a immaginare niente che lei non sappia giù sul mio conto."
" Per esempio.."disse Carstairs, "..non so se lei sarebbe libera o addirittura se avesse voglia - di svolgere un altro lavoro per me.,"
" Ma certo!" rispose lei, mentre il suo cuore accelerava i battiti. Lo disse senza riflettere, ripromettendosi di pensarci sopra piú tardi. " Bene "disse Carstairs  e domanda :" č libera di partire tra mezz'ora?" La signora Pollifax ascoltava, incredula. Lo sguardo le cadde sulla lista della spesa, poi si spostò verso i piatti da lavare." Ma per dove?" lei  balbettò. "Per quanto tempo?" I1 tono di Carstairs era paziente." Mettiamola cosí: ha qualche impegno improrogabile tra oggi e domenica prossima? "
"Soltanto la mia lezione di karatč "disse la signora Pollifax"..E poi, devo servire il the all'Associazione Artistica, fra otto giorni.."
" Una combinazione interessante.." commentò seccamente Carstairs. "..Ha detto karatč?"
 " Sí, certo "confermò la signora Pollifax, in un impeto di entusiasmo. "Mi piace immensamente e credo anzi che Lorvale - il sergente di polizia a riposo Lorvale Brown - sia molto colpito dai miei progressi..." S'interruppe, sgomenta".. Cosa diavolo potrei dire, alla gente? Come potrei spiegare questa mia... fuga improvvisa?" 
 "Dica che sua nuora, a Chicago, č ammalata," suggerí Carstairs." Per esempio, potremmo far dirottare qui tutte le telefonate interurbane che suo figlio potrebbe ricevere dai suoi vicini di New Brunswick... ma č un problema che risolveremo in qualche modo. Conti su di noi."
"Sí !.." disse la signora Pollifax" ..Quand'è cosí, sarà meglio che riattacchi e che cominci a prepararmi. "
"Un'auto della polizia sarà alla sua porta fra ventidue minuti. La mia segretaria ha dato precise disposizioni nel momento stesso in cui lei ha detto di sí..."
" Come sta Bishop?" s'interessò maternamente la signora Pollifax.
"... e nel frattempo si prepari una valigetta. Entro un'ora avrà tutte le istruzioni. Arrivederla." Bruscamente, Carstairs riattaccò.
La signora Pollifax posò lentamente il ricevitore." Be'!", esclamò a fior di labbra, riflettendo sulla velocità con cui la vita poteva cambiare. Poi lo sguardo le cadde sull'orologio ed ebbe un sussulto. Data una sciacquatina ai piatti del pranzo, si cambiò in fretta, indossando l'abito a giacca di maglia blu scuro, si assestò il cappellino floreale sulla testa e mise in una valigetta delle scarpe da passeggio, un po' di crema emolliente e l'occorrente da viaggio.
Scrisse alcuni biglietti per disdire le consegne a domicilio del latte e del giornale, poi telefonò a Lorvale." Parto per un viaggetto, Lorvale "spiegò. "Mi dispiace, ma mia nuora, a Chicago, ha bisogno di me per qualche giorno. Dovrò saltare la lezione di giovedí."
"Peccato" disse lui, in tono di rimprovero." Non avrà modo di esercitarsi nell'omo-tude, vero?"
" No, Lorvale" rispose lei, in tono solenne. Poi, scrisse un bigliettino per la signorina Hartshorne, la sua vicina di pianerottolo. Era l'impresa piú difficile, perché la signorina Hartshorne, a Natale, aveva conosciuto il figlio e la nuora della signora Pollifax. Il biglietto andava stilato con un tono abbastanza drammatico da giustificare la precipitosa partenza della signora Pollifax annullando cosí un impegno per pranzare insieme - e al tempo stesso doveva contenere informazioni abbastanza particolareggiate, affinché la signorina Hartshorne non si preoccupasse piú del necessario per la moglie di Robert e non telefonasse a Chicago.
Quando bussarono alla porta, la signora Pollifax era di nuovo al telefono essendo stata lí lí per dimenticare il the dell'Associazione Artistica.
" Avanti, č aperto" gridò, e si girò per fare un cenno al giovanotto che stava entrando nel soggiorno: senza dubbio, il poliziotto in borghese mandato dal signor Carstairs.
" C'è il mio taxi" spiegò alla presidentessa dell'Associazione." Arrivederci, mia cara."
" La signora Pollifax?" domandò il giovanotto, mentre lei posava il ricevitore.
"Tenente Mullin. Ho fuori l'auto, questa è la sua valigia? "
 " Sí grazie." La signora Pollifax prese la borsetta, poi esitò. Dando un'ultima occhiata al suo caro, familiare appartamento, si trovò per la prima volta a paragonare il mondo che stava per lasciare - conosciuto, sicuro, prevedibile - con quello nel quale stava per entrare : incerto, difficile e totalmente imprevedibile.
"Alla mia età..." mormorò, dubbiosa. E poi ricordò che alla sua età, meno di un anno prima, era stata tenuta prigioniera in Albania, per la durata di una settimana che si era rivelata estremamente movimentata e ricca di esperienze: prima di guidare un gruppetto di fuggiaschi fino all'Adriatico, lei aveva conosciuto due generali della Cina Rossa, una spia russa e un agente americano. Ben difficilmente li avrebbe conosciuti a New Brunswick, nel New Jersey!
" Abbiamo i minuti contati," le rammentò Mullin.
Si girò e guardò la signora Pollifax emettendo un profondo sospiro, mentre lei chiudeva con fermezza la porta dietro di sé. Poi, nell'infilare il biglietto per la signorina Hartshorne sotto la porta dell'appartamento 4-C, provò un improvviso senso di euforia: ecco che si era gettata in un'altra avventura.
Quando l'ascensore si aprí, al piano terreno, Mullin si affrettò a precederla, per aprirle la vetrata d'ingresso, poi insieme uscirono nella cappa di calore del pomeriggio di luglio. L'auto della polizia, senza alcun contrassegno, era ferma lungo il marciapiede, vicino a un divieto di sosta, e al volante c'era un secondo individuo. La signora Pollifax non aveva finito di prendere posto, con Mullin seduto accanto a lei, che giù il piede del conducente premette l'acceleratore, una sirena si mise a urlare e lei si ritrovò a fissare improvvisamente negli occhi il suo sbalordito pastore, che per un pelo non era stato travolto." C'est la vie! ":gli gridò lei allegramente, agitando la mano per salutarlo, e in men che non si dica si lasciarono la città alle spalle, tra veicoli che si spostavano precipitosamente a destra e a sinistra, incalzati dalla sirena. Pochi istanti dopo, varcarono i cancelli del piccolo aeroporto locale. L'auto della polizia attraversò sobbalzando il campo e si arrestò, con uno stridore di freni, davanti a un elicottero le cui pale stavano girando schiaffeggiando l'aria. La signora Pollifax, disperatamente aggrappata al suo floreale cappellino, venne sospinta dentro l'elicottero; non aveva ancora finito di riappuntare gli spilloni del cappellino, che stavano atterrando in un aeroporto molto piú grande. Evidentemente, erano aspettati: un uomo con uno stazzonato abito nocciola scese da una macchina in attesa e corse verso di loro. "La signora Pollifax!" urlò, mentre lei, dalla cabina, gli piombava praticamente tra le braccia. Da questa parte, stanno trattenendo l'aereo. "Mi chiamo Jamison. Sí, ma dove sono? "ansimò lei. "E dove sto andando?" 
" all'Aeroporto Internazionale Kennedy "la informò Jamison, che intanto la faceva correre verso la rnacchina. "Quell'apparecchio laggiú è il volo per Washington, dove Carstairs le darà le istruzioni, prima che lei lasci il Paese." Cosí, doveva lasciare il Paese, la signora Pollifax avvertí il brivido dell'irrevocabile, di forze in movimento che non era piú possibile arrestare. L'auto si fermò, la portiera venne spalancata e lei fu sospinta su per la scaletta e dentro l'aereo, dove all'istante lei e Jamison furono cacciati a sedere nei loro posti, con le cinture allacciate. Meno di un'ora dopo, atterravano di nuovo" Aeroporto Dulles "annunciò Jamison. La guidò attraverso il terminal, fino all'area di parcheggio. Da una lunga limousine nera emcrse Carstairs, alto, asciutto, i capelli a spazzola di un candore argenteo contro la faccia abbronzata "Buongiorno, signora Pollifax" la salutò serio "
" Sono felice di rivederla!" esclamò la signora Pollifax, stringendogli la mano" Sembra che sia passato tanto tempo. Le cose come vanno?"
 Allegramente, Carstairs replicò: "In modo abominevole, come sempre " Indicò con un cenno un giovanotto dall'aria impassibile, in completo scuro e cravatta nera" Permetta che le presenti Henry Miles.Dovrà tenerla d'occhio." Poi, aggiunse con un lieve sorriso:" Stavolta non intendo correre rischi. Coraggio, Jamison, accompagni Henry al posto ventidue e si assicuri che l'aereo non ci scappi!" E, rivolto alla signora Pollifax:" Lei è in partenza per Istanbul. Venga a sedersi nella mia macchina: abbiamo soltanto un quarto d'ora, per parlare."
" ISTANBUL! "esclamò la signora Pollifax.
" Sí, con un delicato incarico di corriere ,  che si è rivelato necessario soltanto mezz'ora prima che io le telefonassi." Erano seduti sui sedili posteriori della limollsine." Ma pensi" osservò la signora Pollifax" stavo leggendo nel giornale, poco prima che telefonasse lei, un articolo che parlava appunto di Istanbul! Per caso, l'incarico che vuole affidarmi ha qualcosa a che fare con Ferenci-Sabo, quella spia comunista che ha tentato di disertare?"
" Proprio cosí!" assicurò Carstairs e fece scorrere la lampo di una cartella zeppa di carte. "Salvo che sono successe parecchie cose, dopo le notizie riferite dal giornale. La Ferenci-SabO, Dio sa in che modo è arrivata venerdí sera al Consolato britannico, dove è stata accolta. No, non è stata ritrovata. Ora, a Istanbul sarà circa mezzanotte, e in due giorni la città si è riempita agenti piovuti da tutte le parti del globo, nella speranza, a seconda della loro collocazione politica, o di trovare la Ferenci-Sabo e offrirle rifugio nei loro rispettivi Paesi, o di stanarla per ridurla al silenzio."
" E' stata proprio rapita," allora commentò la signora Pollifax" pensavo che potessero essere stati gli Inglesi, a nasconderla da qualche parte."
"è stata rapita, sí .."confermò Carstairs, con aria truce,".. e noi riteniamo dai comunisti. Il fatto curioso č che sia stata rapita, e non assassinata. Infatti, se lo scopo dei rapitori era di chiuderle la bocca, sarebbe bastato che la uccidessero nel suo letto, lí al Consolato. Perciò, si direbbe che, per loro, la Ferenci-Sabo sia piú preziosa da viva che da morta. Ho pensato a lei, signora Pollifax, perché, in una città che pullula di professionisti, lei, con la sua aria non corrotta e assolutamente non professionale, non desterebbe il minimo sospetto; e perché, al tempo stesso.." e un sorriso astuto gli strinse le labbra, "..lei ha gi dato prova d'essere un corriere ricco di risorse."
" Grazie "disse la signora," ma un corriere in che senso? "
Tranquillamente, lui annunciò:" Abbiamo avuto notizie dalla Ferenci-Sabo."
"Da Lei?" domandò la signora, stupita." La CIA? Ma come? Perché?"  Carstairs alzò una mano" La prego. Non sappiamo quasi niente, tranne che a quanto pare è viva, è sfuggita ai suoi rapitori e si nasconde a Istanbul. Il messaggio, che ci è arrivato nella tarda mattinata, diceva soltanto che la Ferenci-Sabo si sarebbe recata ogni sera alle otto nell'atrio dell'albergo Itep - un alberghetto turco, nella città vecchia - e avrebbe cercato di qualcuno che avesse avuto con sé una copia di Via col vento. A causa della differenza d'orario, abbiamo appena fatto in tempo ad avvertire il nostro agente, a Istanbul, perché si presentasse all'Itep con il libro, alle otto in punto.." Carstairs strinse le labbra." La notizia della sua morte ci è arrivata mezz'ora prima che io le telefonassi, signora Pollifax. Non posso credere che si tratti di una disgrazia."
" Oh, poveretto!" esclamò, rattristata, la signora Pollifax.
" Già. Alle otto e un quarto è stato visto uscire dall'albergo in compagnia di una donna, quando all'improvviso un'automobile, sfuggita al controllo del guidatore, l'ha inchiodato contro un muro, uccidendolo.La donna si è dileguata tra la folla. In effetti lei dovrà sostituire un morto, signora Pollifax, ma con una differenza: nessuno potrebbe  mai sospettarla d'essere un agente. Nel mondo dello spionaggio, esistono solo due persone viventi che l'abbiano mai incontrata ed č cosí che intendo lasciare le cose. Henry Miles non sa niente, salvo che lei dovrà essere tenuta sotto sorveglianza. Lei non dovrà mandare telegrammi né mettersi in alcun modo in contatto con me. Non dovrà fidarsi di nessuno e, soprattutto.." concluse Carstairs, in tono truce,".. faccia attenzione ai conducenti spericolati, quando attraverserà le strade di Istanbul. E ora le farà piacere sapere che questa volta viaggia con un passaporto regolare, approntato per lei nel giro di un'ora."
" Ah, bene "disse la signora Pollifax, mentre lui le porgeva il passaporto." E c'č perfino la mia fotografia!"
" Sí, come forse ricorderà, gliene avevamo scattata una per i nostri schedari. E qui c'č del denaro.." aggiunse, porgendole una busta.".. E' parecchio, data l'imprevedibilità della... ehm... situazione. E in questa seconda busta c'č denaro per la Ferenci-Sabo, oltre a un passaporto per lei, intestato a un altro nome. Dovrà applicarvi solo la fotografia, ma ci sono tutti i timbri necessari per dimostrare che č entrata legalmente in Turchia una settimana fa, come cittadina americana. Dopo che le avrà dato l'aiuto di cui potrà avere bisogno, lei, signora, dovrà sparire. Qui ci sono i biglietti per il viaggio aggiunse, nonché una copia particolarmente vistosa di Via col vento. Le abbiamo già prenotato una camera all'albergo Itep; anche Henry Miles avrà una stanza, lì, ma lei dovrà evitare di incontrarlo, capito? E sabato mattina, anche se non sarà riuscita a mettersi in contatto con la FerenciSabo, dovrà prendere l'aereo del ritorno."
" Un viaggio fino in Turchia e ritorno in soli sei giorni?" osservò la signora Pollifax." Ma caro signor Carstairs, praticamente tornerò in tempo per il the dell'Associazione Artistica di domenica prossima!" 
" In effetti, č cosí "confermò lui. Tirò fuori un foglietto." Le do il nome di un tale, a Istanbul, del quale potrà fidarsi, in caso di emergenza. Vive lì da diversi anni, e potrà rivolgersi a lui per averne aiuti e consiglio... ma solo se non le resterà piú nessun'altra risorsa. Occupa una posizione di grande rilievo, perciò sia discreta, la prego, se andrà da lui."
" Un agente?" s'informò tutta contenta la signora Pollifax. Carstairs parve contrariato." Vorrei pregarla di non balzare a conclusioni cosí drammatiche. Si tratta del dottor Guillaume Belleaux, un noto criminologo, che scrive e insegna. Su questo foglietto sono indicati il suo indirizzo privato e il nome dell'università presso la quale insegna. Non occorre che lo tenga nascosto. Il dottor Belleaux è stimatissimo, tanto dal governo turco quanto dal nostro, e qualsiasi turista sarebbe perfettamente in diritto di avere con sé questo nominativo." Sorrise.
" Bene."
" Nessuna domanda? "
"Sí " disse lei, parlando lentamente. "Avete organizzato un incontro con una donna che è notoriamente un'agente comunista.."Esitò".. D'altra parte, non l'ha vista nessuno, e un vostro agente a Istanbul è stato ucciso mentre tentava di mettersi in contatto con lei. Non sospettate che si tratti di una trappola?" Carstairs accennò un sorriso" Ottima obiezione, signora Pollifax, ed è proprio per questo che ho insistito per darle le istruzioni personalmente." Le porse un foglietto giallo. Guardi, ecco come siamo stati avvertiti dell'appuntamento all'albergo Itep. La signora Pollifax lesse:.." ISTANBUL: ARRIVATA ORE SEI. GODUTO SOGGIORNO OTTO ORE ITEP HOTEL. GRADIREI POTESTE RAGGIUNGERMI. MANDATE REGINA ROSSA O FANTE NERO PRIMA Dl VENERDI. ALICE DEXTER WHITE .."
La signora Pollifax aggrottava la fronte." Dovrei sapere che cosa significa? "
Carstairs rise" Al contrario! Gli addetti al cifrario hanno dovuto recarsi diverse volte in archivio, per decifrare questo messaggio, compilato in base a uno dei codici usati da un piccolo gruppo di agenti che lavorava nella Parigi occupata dai Tedeschi, durante la seconda guerra mondiale. Il codice Sei - ossia quello adoperato per questo messaggio, come lo indica l'ora dell'arrivo - significava automaticamente di recarsi a un appuntamento nell'atrio di un albergo, con una copia di Via col vento qualora fosse stato necessario farsi riconoscere. Il codice Cinque designava come luogo dell'appuntamento una stazione della metropolitana, e in quel caso il segno di riconoscimento era una Bibbia, mi pare, e cosí via. La Regina Rossa era un'agente di nome Agatha Simms, uccisa purtroppo diversi anni fa, a Hong Kong, e il Fante Nero era un altro agente di quello stesso gruppo"
"E Alice Dexter White? "domandò la signora Pollifax.
Carstairs fissò la cartella, che teneva sulle ginocchia." Una mia carissima amica, ed ecco perché c'entro anch'io, in questa storia disse in tono sommesso. Una donna eccezionale, cui debbo la vita ben due volte, e con la quale ho lavorato durante quegli anni di guerra." Fissò gli occhi in quelli di lei e batté sul cablo." Alice Dexter White è il nome in codice. In realtà, si chiama Magda Ferenci-Sabo"
La signora Pollifax trattenne istintivamente il respiro" Santo cielo" balbettò, "ma questo capovolge tutto!".......(fine 1° capitolo )






 

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