lunedì 27 ottobre 2025


                       La straordinaria avventura della Leonessa Elsa 

                                            Racconto della settimana:

                                       NATA LIBERA  di Joy Adamson


Che sia una storia o una leggenda quella secondo la quale gli Assiri addomesticavano i leoni per cacciare con loro come come oggi si fa con i cani e i  Gheopardi, gli adamson possono senz'altro dire di essere i primi in migliaia di anni a essersi avvicinati a un risultato simile con una leonessa e senza il proposito di farlo ma semplicemente lasciando che lei crescesse in loro compagnia senza mai forzare la sua natura né limitandola in alcun modo.

La storia della Leonessa Elsa cresciuta con loro dalla prima infanzia sino a tre anni e poi restituita alla natura costituisce uno studio unico e illuminante di psicologia animale materia cui negli ultimi 50 anni si ci sia tracciati in modo totalmente nuovo senz'altro anche in risposta alla tendenza ottocentesca ad attribuire agli animali caratteristiche umane di intelligenza sentimento ed emozione il ventesimo secolo ha visto lo sviluppo di una scuola di pensiero che ritiene che la molla del comportamento animale va da ricercata in termini di riflesso condizionato di meccanicismi di rilascio e di tutto un nuovo vocabolario che è considerato cruciale per una comprensione più chiara della psicologia degli animali.

Secondo un altro approccio che non riesce invece a riconciliare questa concezione meccanicistica con le diversità di carattere di intelligenza e di abilità riscontrabili tra gli individui della stessa specie questo nuovo vocabolario non è nemmeno lontano dalla verità dell'antropoformismo della generazione precedente e anzi contribuisce a ostacolare ulteriormente piuttosto che a favorire una comprensione empatica del comportamento animale.

Qualsiasi idea abbia in merito il lettore la storia di Elsa e un affascinante racconto dello sviluppo graduale di una personalità controllata che pochi avrebbero ritenuto possibile in un animale potenzialmente tra i più pericolosi al mondo che una creatura del genere ancora di uno stato di eccitazione provocato dalla lunga lotta con un bufalo maschio e anche sopra di lui permetta a un uomo di avvicinarsi a lei e di tagliare la gola della bestia morta per non contravvenire ai suoi scrupoli religiosi e che poi aiuti a trascinare la carcassa fuori dal fiume è una testimonianza incredibile di intelligenza e autocontrollo se un fantasioso autore di storia di animali dell'Ottocento avesse tracciato il ritratto immaginario di una leonessa che si comportava in questo modo sarebbe sicuramente stato coperto di ridicolo per aver descritto qualcosa di improbabile e fuori contesto Eppure la storia di Elsa dimostra che questi sono fatti reali e con la sua vita Elsa ha risposto a modo suo sia all'antropoformismo dell'Ottocento che ha la scienza del ventesimo secolo Allora possiamo dire che non ha vissuto invano.

Prima parte

Capitolo 1 vita da cuccioli

Da tanti anni La mia casa si trova nella provincia a nord-orientale del Kenya col Vasto tratto di roveti semiaridi che coprono circa 190.000 km quadrati dal monte Kenya al confine dell'Etiopia il progresso ha avuto un impatto minimo su questa regione dell'Africa non ci sono coloni le tribù locali vivono perlopiù come i loro antenati è il paesaggio è ricco di flora e fauna selvatica di ogni tipo mio marito George e capo Guarda caccia di questa vastissima regione e la nostra abitazione si trova sul confine meridionale della provincia vicino a isiolo un piccolo villaggio popolato da una trentina di Bianchi tutti i funzionari governativi impiegati nell'amministrazione del territorio George ha numerosi doveri Come far rispettare le leggi sulla caccia prevenire braconaggio e prendersi cura degli animali pericolosi che disturbano le tribù il lavoro lo obbliga a percorrere enormi distanze in viaggi che definiamo Safari quando è possibile accompagna mio marito nei suoi spostamenti così ho l'occasione di confrontarmi con questa terra selvaggia e incontaminata dove la vita è dura e la natura vi afferma le sue leggi.

Questa storia inizia durante uno di questi Safari un uomo della tribù Bora era stato ucciso da un leone feroce Che secondo quanto avevano raccontato a George viveva in compagnia di due leonesse sulla collina vicino ora aspettava lui trovarlo e per questo ci eravamo accampati molto a nord di Isolo tra i boranhan all'alba del primo febbraio del 1956 mi trovavo l'accampamento da sola compati una procavia delle rocce che da sei anni e mezzo viveva con noi come un animale domestico assomigliava una marmotta o a una cavia ma uno zoologo direbbe che per struttura ossea delle zampe dei denti le procavie sono molto più simili ai rinoceronti e agli elefanti.

Stati missirono e chiava tutta morbida contro il collo e da quella posizione sicura osservava tutto quel che succedeva il terreno attorno a noi era arido con affinamenti di rocce granitiche e solo una rata vegetazione c'erano comunque animali da vedere un sacco di antilope e altre gazzelle che si erano adattate a quelle condizioni di eredità e avere veramente quando potevano all'improvviso Senti le vibrazioni di un veicolo evidentemente George stava tornando  prima del previsto. 

Poco dopo la nostra Land Rover sbocco dei roveti e si fermò vicino alle tende sentigli George gridare Joy dove sei corri è qualcosa per te mi precipitai fuori compati sulla spalla e vidi la pelle di un leone ma prima che potessi fare domande sulla caccia Giorgio mi indico il retro della macchina c'erano tre Leoncini piccole palle di pelo maculato che cercavano di nascondersi avevano poche settimane e i loro occhi erano ancora ricoperti di una membrana bluastra si reggevano a malapena sulle zampe Eppure provavano al grattaiolare via li presi in grembo per consolarli mentre George che mi sembrava molto afflitto mi raccontò la caduto prima del sorgere del sole in compagnia di un altro guarda caccia di nome Ken aveva guidato fino al luogo dove sembrava si aggirasse il leone feroce e alle prime luci dell'alba erano state attaccate da una leonessa sboccata da dietro le rocce e non avevano la minima intenzione di ucciderla ma era molto vicina e la marcia indietro pericolosa così Giorgia aveva dato il segnale di sperare che anche l'aveva colpita ferita la leonessa era scomparsa quando aveva ripreso ad avanzare si erano trovati di fronte a una pista di sangue ben marcata che saliva lungo la collina cauti passo dopo passo avevano seguito il crinale della collina fino a una grande roccia piatta George Vi si era arrampicato sopra per vedere un punto di osservazione migliore mentre che la girava del basso e poi aveva visto che guardare sotto la roccia fermarsi e alzare il fucile e scaricare entrambe le canne Un ruggito la leonessa era apparsa e aveva puntato che Emma George non aveva potuto spararle perché Ken era sulla traiettoria di fuoco per fortuna un esploratore che era nella posizione più favorevole aveva sparato l'animale aveva scartato di lato e a quel punto George era riuscita ad abbatterlo era una leonessa giovane grossa con le mammelle gonfie di latte quando le avevo viste Giorgia aveva capito perché era stata così aggressiva e li aveva fronteggiati in modo così temerario Allora si era arrabbiato con se stesso per non aver capito prima che il comportamento dell'animale mostrava chiaramente che stava difendendo la sua cucciolata a quel punto aveva dato l'ordine di cercare i cuccioli lui e Ken avevano sentito dei rumori sommessi può venire da una fessura della parete della roccia e avevano infilato le braccia nella crepa fino a dove potevano arrivare tra ruggiti e ringhi forti di cuccioli ma invano poi avevano tagliato un lungo bastone a forma di Uncino e dopo parecchi tentativi erano riusciti a tirar fuori i cuccioli dovevano avere non più di due o tre settimane li avevano portati sull'auto e due più grandi non avevano fatto che ruggire e di battersi per tutto il tragitto sino alla accampamento il terzo il più piccolo invece non aveva posto Resistenza e l'assemblato quasi indifferente aveva i tuoi cuccioli in grembo e non smettevo di coccolarli col mio grande stupore parti che in genere era molto geloso di qualsiasi Rivale Ben presto si erano i chiodi a loro Chiaramente accettandoli come compagni di gioco graditi da quel giorno i quattro divennero inseparabili all'inizio Patty era la più grande della compagnia e anche con i suoi anni di gran lunga la più composta rispetto alle piccole cose e palle di pelo che non riuscivano a fare due passi senza perdere l'equilibrio ci vogliono due giorni prima che i cuccioli accettassero il loro primo latte fino ad allora qualsiasi espediente avesse provato per far loro ingerire il latte condensato e non zuccherato diluito aveva avuto un solo esito arricciavano i Musetti e protestavano con un sonoro miagolio molto simile a quello dei bambini prima di imparare a replicare con un educato No grazie Appena iniziando ad accettare il latte sembravano non poterne più fare a meno e ogni due ore mi toccava a scaldarne un po'  e pulire il tubo di gomma flessibile ti avevo preso dalla cassetta degli attrezzi e per usarlo come Tettarella in attesa di recuperare un biberon vero e proprio avevamo mandato qualcuno di casa a fare acquisti al più vicino mercato africano che era circa 80 km non solo per comprare la tettarella ma anche l'olio di fegato di merluzzo il glucosio e pacchi di latte non zuccherato ma anche allo stesso tempo per inviare un messaggio ad emergenza al commissario Distrettuale di isiolo distante circa 250 km per informare che nel giro di 15 giorni sarebbero arrivati tre Royal babys per chiedere cortesemente di prepararmi in anticipo delle sistemazioni di legno confortevoli in pochi giorni i cuccioli si erano ambientati ed erano diventati animali da compagnia per tutti quanti parti diventata la più cremosa delle tate era rimasta sempre al comando si dedicava continuamente a loro e non sembrava per nulla spaventata dall'essere tirata col pulsata da quelle tre prepotenti che non facevano che crescere a vista d'occhio tutti e tre i cuccioli erano femmine Pura con l'età ciascuna dimostrava di possedere un carattere ben preciso la grande aveva Una superiorità gentile ed era generosa con le altre la seconda era un Clown che ghignava sempre e mentre beveva agitava il biberon con tutte e due le zampe anteriori A occhi chiusi in uno stato di totale beatitudine la chiamai rustica che significa l'allegrona la terza aveva un comportamento corporatura gracile ma possedeva l'indole più coraggiosa di tutte esplorava dappertutto e le altre la mandavano sempre in avanti scoperta quando c'era qualcosa di sospetto la chiamaia Elsa perché mi ricordava una persona con quel nome in natura essa sarebbe stata quella rigettata dal Branco la media per ogni cucciolata e quattro esemplari tra i quali subito dopo la nascita solitamente uno non sopravvive e l'altro spesso è troppo debole per star dietro il gruppo e per questo che si vedono in genere solo due cuccioli con una leonessa la madre si occupa di loro finché non raggiungono i due anni di età per il primo anno provvede al cibo rigurgitandolo e rendendolo ingeribile per i piccoli mentre il secondo anno ai cuccioli è permesso partecipare alla caccia ma vengono puniti con severità se perdono l'autocontrollo prima di quell'età non sono in grado di uccidere da soli non possono che accontentarsi di mangiare quel che rimane delle prede uccisa dai leoni più adulti del branco spesso non resta molto per loro quindi sono sempre un po' magri e malconci a volte non riescono a sopportare la fame a quel punto arrivano ad oltrepassare il limite Infatti esistono gli adulti capita che vengono uccisi oppure abbandonano il branco in gruppetti e non sapendo cacciare in modo adeguato spesso finiscono nei guai la legge della natura è spietata e il leone deve impararla con le cattive sin da piccolo.

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