|
Dèjame sueltas las manos...
Déjame sueltas las manos y el corazón, déjame libre! Deja que mis dedos corran por los caminos de tu cuerpo. La pasión -sangre, fuego,
besos- me incendia a
lamaradas trémulas. Ay, tú no sabes lo que es esto!
Es la tempestad de mis sentidos doblegando la selva sensible
de mis nervios. Es la carne que grita con
sus ardientes lenguas! Es el incendio! Y estás aquí, mujer,
como un madero intacto ahora que vuela toda
mi vida hecha cenizas hacia tu cuerpo lleno,
como la noche, de astros!
Déjame libre las manos y el corazón,
déjame libre! Yo sólo te deseo,
yo sólo te deseo! No es amor,
es deseo que se agosta y se extingue, es precipitación de furias, acercamiento de lo imposible, pero estás tú, estás para dármelo todo, y a darme lo que tienes
a la tierra vinistecomo
yo para contenerte, y desearte, y recibirte!
di Pablo Neruda
|
| |
Pablo Neruda
| |
Pseudonimo di Ricardo Neftalí Reyes Basoalto
nato a
Parral in Cile nel 1904, sicuramente una delle voci
più significative del XX
secolo.
Cominciò a scrivere poesie fin dall'adolescenza.
La sua prima raccolta è
del 1923
e s'intitola Crepuscolario.
Nel 1924 vengono pubblicate
le Venti poesie
d'amore e una canzone disperata,
con le quali Neruda viene riconosciuto
come il
più famoso giovane poeta dell'America latina.
Del 1933 è la raccolta Residenza
sulla terra,
dove vengono raffigurate immagini disperate
di un mondo distrutto
dal progresso. |
|
Trascorre un periodo in Spagna
all'epoca della guerra civile,
dopodichè
ritorna in Cile;
si iscrive al Partito comunista e
viene eletto senatore.
Nel
1948, a seguito di un processo politico
intentatogli dal presidente del
Consiglio Gonzales Videla,
è costretto all'esilio.
In questi anni difficili
scrive Canto generale (1950),
dove celebra la storia e la natura dell'America.
Vive in Italia tra il 1951 e il 1952,
e qui compone I versi del capitano e Le
uve e il vento.
Nel 1952 torna in Cile e scrive le Odi elementari.
Sostiene
l'elezione di Salvador Allende e
ottiene la carica di ambasciatore del Cile in
Francia.
Torna in patria nel 1972, dopo aver ricevuto,
nel 1971, il premio Nobel
per la letteratura
e il premio Lenin per la pace,
muore a Santiago nel 1973
pochi giorni dopo
il colpo di stato di Pinochet,
che segna la fine del governo
Allende
e l'instaurazione della dittatura. |
|
Nessun commento:
Posta un commento